Ester
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Capitolo 1. Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, in quel tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. Dopo aver cos`i mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni, passati questi giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal piu grande al piu piccolo. Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalit`a del re. Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiche il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volont`a. Anche la regina Vasti offr`i un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero. Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino, ordino a Meum`an, a Bizzet`a, a Carbon`a, a Bigt`a, ad Abagt`a, a Zet`ar e a Carc`as, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. Ma la regina Vasti rifiuto di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. Allora il re interrogo i sapienti, conoscitori dei tempi. - Poiche gli affari del re si trattavano cos`i, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, e i piu vicini a lui erano Carsen`a, Set`ar, Adm`ata, Tars`is, Meres, Marsen`a e Memuc`an, sette capi della Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel regno. - Domando dunque: <<Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?>>. Memuc`an rispose alla presenza del re e dei principi: <<La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. Perche quello che la regina ha fatto si sapr`a da tutte le donne e le indurr`a a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi e andata. Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. Se cos`i sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicche diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potr`a piu comparire alla presenza del re Assuero e il re conferisca la dignit`a di regina ad un'altra migliore di lei. Quando l'editto emanato dal re sar`a conosciuto nell'intero suo regno per quanto e vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal piu grande al piu piccolo>>. La cosa parve buona al re e ai principi. Il re fece come aveva detto Memuc`an: mando lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; perche ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse parlare a suo arbitrio.
Capitolo 2. Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordo di Vasti, di cio che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: <<Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Eg`ai, eunuco del re e guardiano delle donne, che dar`a loro quanto e necessario per abbigliarsi; la fanciulla che piacer`a al re diventer`a regina al posto di Vasti>>. La cosa piacque al re e cos`i si fece. Ora nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Iecon`ia re di Giuda da Nabucodonosor re di Babilonia. Egli aveva allevato Had`assa, cioe Ester, figlia di un suo zio, perche essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Eg`ai, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Eg`ai, guardiano delle donne. La fanciulla piacque a Eg`ai ed entro nelle buone grazie di lui; egli si preoccupo di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegno a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. Ester non aveva detto nulla ne del suo popolo ne della sua famiglia, perche Mardocheo le aveva proibito di parlarne. Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la fanciulla andava dal re e poteva portare con se dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. Vi andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasg`az, eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava piu dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. Quando arrivo per Ester figlia di Abic`ail, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domando se non quello che le fu indicato da Eg`ai, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioe il mese di Tebet, il settimo anno del suo regno. Il re amo Ester piu di tutte le altre donne ed essa trovo grazia e favore agli occhi di lui piu di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con munificenza regale. Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla ne della sua famiglia ne del suo popolo poiche essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigt`an e Teres, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvert`i la regina Ester ed Ester ne parlo al re in nome di Mardocheo. Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
Capitolo 3. In seguito, il re Assuero promosse Am`an figlio di Hammed`ata, l'Agaghita, alla piu alta dignit`a e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i pr`incipi che erano con lui. Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Am`an, perche cos`i aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio ne si prostrava. I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: <<Perche trasgredisci l'ordine del re?>>. Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Am`an, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perche aveva detto loro che era un Giudeo. Am`an vide che Mardocheo non s'inginocchiava ne si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; ma disdegno di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiche gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero. Il primo mese, cioe il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si getto il pur, cioe la sorte, alla presenza di Am`an, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Ad`ar. Allora Am`an disse al re Assuero: <<Vi e un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. Se cos`i piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io faro passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perche siano versati nel tesoro reale>>. Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Am`an, l'Agaghita, figlio di Hammed`ata e nemico dei Giudei. Il re disse ad Am`an: <<Il denaro sia per te: al popolo f`a pure quello che ti sembra bene>>. Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Am`an, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perche si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar, e si saccheggiassero i loro beni. dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue: mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini. attuato, Am`an, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedelt`a ed elevato alla seconda dignit`a del regno, ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si e mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, cos`i da impedire l'assetto dell'impero da noi irreprensibilmente diretto. contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori malvagit`a e riesce di ostacolo alla stabilit`a del regno, abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Am`an, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna piet`a ne perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioe Ad`ar; perche questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato>>. Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perche si tenessero pronti per quel giorno. I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Am`an stavano a gozzovigliare, la citt`a di Susa era costernata.
Capitolo 4. Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si straccio le vesti, si copr`i di sacco e di cenere e usc`i in mezzo alla citt`a, mandando alte e amare grida; venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta del re. In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mando vesti a Mardocheo, perche se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accetto. Allora Ester chiamo At`ach, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incarico di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perche si comportava cos`i. At`ach si reco da Mardocheo sulla piazza della citt`a davanti alla porta del re. Mardocheo gli narro quanto gli era accaduto e gli indico la somma di denaro che Am`an aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perche lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. <<Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povert`a, quando eri nutrita dalla mia mano; perche Am`an, il secondo in dignit`a dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!>>. At`ach ritorno da Ester e le rifer`i le parole di Mardocheo. Ester ordino ad At`ach di riferire a Mardocheo: <<Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avr`a salva la vita. Quanto a me, sono gia trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re>>. Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: <<Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perche se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?>>. Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: <<V`a, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunero nello stesso modo; dopo entrero dal re, sebbene cio sia contro la legge e, se dovro perire, periro!>>. Mardocheo se ne ando e fece quanto Ester gli aveva ordinato. sottoposte al tuo potere e nessuno puo opporsi a te nella tua volont`a di salvare Israele. sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno puo resistere a te, Signore. superbia ne per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al superbo Am`an, perche avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele. gloria di Dio; non mi prostrero mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non faro cos`i per superbia. mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che e la tua eredit`a dai tempi antichi. d'Egitto. Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredit`a; cambia il nostro lutto in gioia, perche vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano>>. davanti ai loro occhi. un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indosso gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riemp`i la testa di ceneri e di immondizie. Umilio molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplico il Signore e disse: <<Mio Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso se non te, perche un grande pericolo mi sovrasta. Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredit`a, e hai fatto loro secondo quanto avevi promesso. Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dei. Tu sei giusto, Signore! hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredit`a, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne. abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori. me d`a coraggio, o re degli dei e signore di ogni autorit`a. Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui. sola e non ho altri che te, Signore! detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. Tu sai che mi trovo nella necessit`a, che detesto l'emblema della mia fastosa posizione che cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni in cui mi tengo appartata. La tua serva non ha mangiato alla tavola di Am`an ne ha onorato il banchetto del re ne bevuto il vino delle libazioni. La tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo. liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia angoscia!>>.
Capitolo 5. Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si copr`i di tutto il fasto del suo grado. Divenuta cos`i splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con se due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei. Appariva rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. Attraversate una dopo l'altra tutte le porte, si trovo alla presenza del re. Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto terribile. Alzo il viso splendente di maest`a e guardo in un accesso di collera. La regina si sent`i svenire, muto il suo colore in pallore e poggio la testa sull'ancella che l'accompagnava. Ma Dio volse a dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzo dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finche non si fu ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole: <<Che c'e, Ester? Io sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati!>>. Alzato lo scettro d'oro, lo poso sul collo di lei, la bacio e le disse: <<Parlami!>>. Gli disse: <<Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si e agitato davanti alla tua gloria. Perche tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto e pieno d'incanto>>. Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re s'impressiono e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. Allora il re le disse: <<Che vuoi, Ester, qual e la tua richiesta? Fosse pure met`a del mio regno, l'avrai!>>. Ester rispose: <<Se cos`i piace al re, venga oggi il re con Am`an al banchetto che gli ho preparato>>. Il re disse: <<Convocate subito Am`an, per far cio che Ester ha detto>>. Il re ando dunque con Am`an al banchetto che Ester aveva preparato. Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: <<Qual e la tua richiesta? Ti sar`a concessa. Che desideri? Fosse anche la met`a del regno, sar`a fatto!>>. Ester rispose: <<Ecco la mia richiesta e quel che desidero: se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Am`an anche domani al banchetto che io preparero loro e io rispondero alla domanda del re>>. Am`an quel giorno usc`i lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava ne si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. Tuttavia Am`an si trattenne, ando a casa e mando a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. Am`an parlo loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re. Aggiunse: <<Anche la regina Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato; anche per domani sono invitato da lei con il re. Ma tutto questo non mi basta, fin quando io vedro Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re>>. Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: <<Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina d`i al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi v`a pure contento al banchetto con il re>>. La cosa piacque ad Am`an che fece preparare il palo.
Capitolo 6. Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordino che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. Vi si trovo scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigt`an e Teres, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. Allora il re chiese: <<Che si e fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?>>. I giovani che servivano il re risposero: <<Non s'e fatto nulla per lui>>. Il re disse: <<Chi c'e nell'atrio?>>. Appunto Am`an era venuto nell'atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. I giovani servi del re gli risposero: <<Ecco c'e Am`an nell'atrio>>. Il re disse: <<Entri!>>. Am`an entro e il re gli disse: <<Che si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?>>. Am`an penso: <<Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?>>. Am`an rispose al re: <<Per l'uomo che il re vuole onorare, si prenda la veste reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona reale; si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi piu nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della citt`a e si gridi davanti a lui: Cio avviene all'uomo che il re vuole onorare>>. Allora il re disse ad Am`an: <<Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e f`a cos`i a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non tralasciar nulla di quello che hai detto>>. Am`an prese la veste e il cavallo, rivest`i della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della citt`a e gridava davanti a lui: <<Cio avviene all'uomo che il re vuole onorare>>. Poi Mardocheo torno alla porta del re, ma Am`an ando subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. Am`an racconto a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: <<Se Mardocheo, davanti al quale tu hai cominciato a decadere, e della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui>>. Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Am`an al banchetto che Ester aveva preparato.
Capitolo 7. Il re e Am`an andarono dunque al banchetto con la regina Ester. Il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: <<Qual e la tua richiesta, regina Ester? Ti sar`a concessa. Che desideri? Fosse anche la met`a del regno, sar`a fatto!>>. Allora la regina Ester rispose: <<Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se cos`i piace al re, la mia richiesta e che mi sia concessa la vita e il mio desiderio e che sia risparmiato il mio popolo. Perche io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte>>. Subito il re Assuero disse alla regina Ester: <<Chi e e dov'e colui che ha pensato di fare una cosa simile?>>. Ester rispose: <<L'avversario, il nemico, e quel malvagio di Am`an>>. Allora Am`an fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. Il re incollerito si alzo dal banchetto e usc`i nel giardino della reggia, mentre Am`an rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perche vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa. Poi torno dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Am`an si era prostrato sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamo: <<Vuole anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?>>. Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Am`an. Carbon`a, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: <<Ecco, e stato perfino rizzato in casa di Am`an un palo alto cinquanta cubiti, che Am`an ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re>>. Il re disse: <<Impiccatevi lui!>>. Cos`i Am`an fu impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmo.
Capitolo 8. In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Am`an, nemico dei Giudei. Mardocheo si presento al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con lei. Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Am`an e lo diede a Mardocheo. Ester affido a Mardocheo l'amministrazione della casa che era stata di Am`an. Poi Ester parlo di nuovo alla presenza del re, gli si getto ai piedi e lo supplico con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagit`a di Am`an l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; Ester si alzo, rimase in piedi davanti al re e disse: <<Se cos`i piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Am`an figlio di Hammed`ata, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. Perche come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?>>. Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: <<Ecco, ho dato a Ester la casa di Am`an e questi e stato impiccato al palo, perche aveva voluto stendere la mano sui Giudei. Scrivete dunque come vi parr`a meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perche cio che e scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale e irrevocabile>>. Senza perdere tempo il ventitre del terzo mese, cioe il mese di Sivan, furono convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza. Con questi scritti il re dava facolt`a ai Giudei, in qualunque citt`a si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; e cio in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar. dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute. generosit`a dei benefattori, tanto piu s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. Non solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. affidato a certi amici la responsabilit`a degli affari pubblici e per aver sub`ito la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio; perche i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti. accennato, quanto piuttosto badando alle iniquit`a perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere. indisturbato e pacifico, operando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la piu equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi. estraneo, per la verit`a, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bont`a, accolto come ospite presso di noi, aveva tanto approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalit`a nel regno, venendo da tutti onorato con la prostrazione. Ma non reggendo al peso della sua superbia, egli si adopero per privare noi del potere e della vita e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. Pensava infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero dei Persiani ai Macedoni. destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, sono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. Farete dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Am`an, figlio di Hammed`ata, perche costui, che ha perpetrato tali cose, e stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti gli eventi. permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della persecuzione, cioe il tredici del decimosecondo mese chiamato Ad`ar. Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia. questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perche, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. queste disposizioni, sar`a inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sar`a resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli rester`a odiosissima per tutti i tempi>>. Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perche i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. Cos`i i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. Mardocheo si allontano dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la citt`a di Susa gridava di gioia ed era in festa. Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. In ogni provincia, in ogni citt`a, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perche il timore dei Giudei era piombato su di loro.
Capitolo 9. Il decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiche i Giudei ebbero in mano i loro nemici. I Giudei si radunarono nelle loro citt`a, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno pote resistere loro, perche il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perche il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. Perche Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini e misero a morte Parsand`ata, Dalfon, Asp`ata, Por`ata, Adali`a, Arid`ata, Parm`asta, Aris`ai, Arid`ai e Vaiz`ata, i dieci figli di Am`an figlio di Hammed`ata, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. Il re disse alla regina Ester: <<Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Am`an; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di piu? Ti sar`a dato. Che altro desideri? Sar`a fatto!>>. Allora Ester disse: <<Se cos`i piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Am`an>>. Il re ordino che cos`i fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Am`an furono appesi al palo. I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Ad`ar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. Questo avvenne il tredici del mese di Ad`ar; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. Percio i Giudei della campagna, che abitano in citt`a non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Ad`ar un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri. festivit`a il quindici di Ad`ar, mandando regali ai vicini. Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mando lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Ad`ar, perche giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e perche facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri. I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano gia cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. Am`an infatti, il figlio di Hammed`ata l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioe la sorte, per confonderli e farli perire; ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordino con documenti scritti che la scellerata trama di Am`an contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo. Percio quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, i Giudei stabilirono e presero per se, per la loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni citt`a; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovr`a mai cancellarsi fra i loro discendenti. La regina Ester figlia di Abic`ail e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorit`a per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedelt`a, per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per se e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. Un ordine di Ester stabil`i le circostanze di questi Purim e fu scritto in un libro.
Capitolo 10. Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole del mare. Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle cronache dei re di Media e di Persia. Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della prosperit`a di tutta la sua stirpe. ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a questi fatti e nessuno di essi e stato tralasciato: la piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che spunto, il sole e l'acqua copiosa. Questo fiume e Ester che il re ha sposata e costituita regina. I due draghi siamo io e Am`an. Le nazioni sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. La mia nazione e Israele, quelli cioe che avevano gridato a Dio e furono salvati. S`i, il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. In tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni. Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le nazioni. Dio si e allora ricordato del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredit`a. Questi giorni del mese di Ad`ar, il quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo Israele>>. essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in Gerusalemme.
Capitolo 2. Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordo di Vasti, di cio che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: <<Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Eg`ai, eunuco del re e guardiano delle donne, che dar`a loro quanto e necessario per abbigliarsi; la fanciulla che piacer`a al re diventer`a regina al posto di Vasti>>. La cosa piacque al re e cos`i si fece. Ora nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Iecon`ia re di Giuda da Nabucodonosor re di Babilonia. Egli aveva allevato Had`assa, cioe Ester, figlia di un suo zio, perche essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Eg`ai, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Eg`ai, guardiano delle donne. La fanciulla piacque a Eg`ai ed entro nelle buone grazie di lui; egli si preoccupo di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegno a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. Ester non aveva detto nulla ne del suo popolo ne della sua famiglia, perche Mardocheo le aveva proibito di parlarne. Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la fanciulla andava dal re e poteva portare con se dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. Vi andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasg`az, eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava piu dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. Quando arrivo per Ester figlia di Abic`ail, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domando se non quello che le fu indicato da Eg`ai, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioe il mese di Tebet, il settimo anno del suo regno. Il re amo Ester piu di tutte le altre donne ed essa trovo grazia e favore agli occhi di lui piu di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con munificenza regale. Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla ne della sua famiglia ne del suo popolo poiche essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigt`an e Teres, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvert`i la regina Ester ed Ester ne parlo al re in nome di Mardocheo. Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
Capitolo 3. In seguito, il re Assuero promosse Am`an figlio di Hammed`ata, l'Agaghita, alla piu alta dignit`a e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i pr`incipi che erano con lui. Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Am`an, perche cos`i aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio ne si prostrava. I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: <<Perche trasgredisci l'ordine del re?>>. Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Am`an, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perche aveva detto loro che era un Giudeo. Am`an vide che Mardocheo non s'inginocchiava ne si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; ma disdegno di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiche gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero. Il primo mese, cioe il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si getto il pur, cioe la sorte, alla presenza di Am`an, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Ad`ar. Allora Am`an disse al re Assuero: <<Vi e un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. Se cos`i piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io faro passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perche siano versati nel tesoro reale>>. Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Am`an, l'Agaghita, figlio di Hammed`ata e nemico dei Giudei. Il re disse ad Am`an: <<Il denaro sia per te: al popolo f`a pure quello che ti sembra bene>>. Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Am`an, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perche si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar, e si saccheggiassero i loro beni. dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue: mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini. attuato, Am`an, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedelt`a ed elevato alla seconda dignit`a del regno, ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si e mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, cos`i da impedire l'assetto dell'impero da noi irreprensibilmente diretto. contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori malvagit`a e riesce di ostacolo alla stabilit`a del regno, abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Am`an, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna piet`a ne perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioe Ad`ar; perche questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato>>. Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perche si tenessero pronti per quel giorno. I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Am`an stavano a gozzovigliare, la citt`a di Susa era costernata.
Capitolo 4. Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si straccio le vesti, si copr`i di sacco e di cenere e usc`i in mezzo alla citt`a, mandando alte e amare grida; venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta del re. In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mando vesti a Mardocheo, perche se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accetto. Allora Ester chiamo At`ach, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incarico di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perche si comportava cos`i. At`ach si reco da Mardocheo sulla piazza della citt`a davanti alla porta del re. Mardocheo gli narro quanto gli era accaduto e gli indico la somma di denaro che Am`an aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perche lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. <<Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povert`a, quando eri nutrita dalla mia mano; perche Am`an, il secondo in dignit`a dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!>>. At`ach ritorno da Ester e le rifer`i le parole di Mardocheo. Ester ordino ad At`ach di riferire a Mardocheo: <<Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avr`a salva la vita. Quanto a me, sono gia trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re>>. Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: <<Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perche se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?>>. Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: <<V`a, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunero nello stesso modo; dopo entrero dal re, sebbene cio sia contro la legge e, se dovro perire, periro!>>. Mardocheo se ne ando e fece quanto Ester gli aveva ordinato. sottoposte al tuo potere e nessuno puo opporsi a te nella tua volont`a di salvare Israele. sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno puo resistere a te, Signore. superbia ne per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al superbo Am`an, perche avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele. gloria di Dio; non mi prostrero mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non faro cos`i per superbia. mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che e la tua eredit`a dai tempi antichi. d'Egitto. Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredit`a; cambia il nostro lutto in gioia, perche vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano>>. davanti ai loro occhi. un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indosso gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riemp`i la testa di ceneri e di immondizie. Umilio molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplico il Signore e disse: <<Mio Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso se non te, perche un grande pericolo mi sovrasta. Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredit`a, e hai fatto loro secondo quanto avevi promesso. Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dei. Tu sei giusto, Signore! hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredit`a, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne. abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori. me d`a coraggio, o re degli dei e signore di ogni autorit`a. Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui. sola e non ho altri che te, Signore! detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. Tu sai che mi trovo nella necessit`a, che detesto l'emblema della mia fastosa posizione che cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni in cui mi tengo appartata. La tua serva non ha mangiato alla tavola di Am`an ne ha onorato il banchetto del re ne bevuto il vino delle libazioni. La tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo. liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia angoscia!>>.
Capitolo 5. Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si copr`i di tutto il fasto del suo grado. Divenuta cos`i splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con se due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei. Appariva rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. Attraversate una dopo l'altra tutte le porte, si trovo alla presenza del re. Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto terribile. Alzo il viso splendente di maest`a e guardo in un accesso di collera. La regina si sent`i svenire, muto il suo colore in pallore e poggio la testa sull'ancella che l'accompagnava. Ma Dio volse a dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzo dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finche non si fu ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole: <<Che c'e, Ester? Io sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati!>>. Alzato lo scettro d'oro, lo poso sul collo di lei, la bacio e le disse: <<Parlami!>>. Gli disse: <<Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si e agitato davanti alla tua gloria. Perche tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto e pieno d'incanto>>. Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re s'impressiono e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. Allora il re le disse: <<Che vuoi, Ester, qual e la tua richiesta? Fosse pure met`a del mio regno, l'avrai!>>. Ester rispose: <<Se cos`i piace al re, venga oggi il re con Am`an al banchetto che gli ho preparato>>. Il re disse: <<Convocate subito Am`an, per far cio che Ester ha detto>>. Il re ando dunque con Am`an al banchetto che Ester aveva preparato. Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: <<Qual e la tua richiesta? Ti sar`a concessa. Che desideri? Fosse anche la met`a del regno, sar`a fatto!>>. Ester rispose: <<Ecco la mia richiesta e quel che desidero: se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Am`an anche domani al banchetto che io preparero loro e io rispondero alla domanda del re>>. Am`an quel giorno usc`i lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava ne si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. Tuttavia Am`an si trattenne, ando a casa e mando a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. Am`an parlo loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re. Aggiunse: <<Anche la regina Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato; anche per domani sono invitato da lei con il re. Ma tutto questo non mi basta, fin quando io vedro Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re>>. Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: <<Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina d`i al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi v`a pure contento al banchetto con il re>>. La cosa piacque ad Am`an che fece preparare il palo.
Capitolo 6. Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordino che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. Vi si trovo scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigt`an e Teres, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. Allora il re chiese: <<Che si e fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?>>. I giovani che servivano il re risposero: <<Non s'e fatto nulla per lui>>. Il re disse: <<Chi c'e nell'atrio?>>. Appunto Am`an era venuto nell'atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. I giovani servi del re gli risposero: <<Ecco c'e Am`an nell'atrio>>. Il re disse: <<Entri!>>. Am`an entro e il re gli disse: <<Che si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?>>. Am`an penso: <<Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?>>. Am`an rispose al re: <<Per l'uomo che il re vuole onorare, si prenda la veste reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona reale; si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi piu nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della citt`a e si gridi davanti a lui: Cio avviene all'uomo che il re vuole onorare>>. Allora il re disse ad Am`an: <<Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e f`a cos`i a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non tralasciar nulla di quello che hai detto>>. Am`an prese la veste e il cavallo, rivest`i della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della citt`a e gridava davanti a lui: <<Cio avviene all'uomo che il re vuole onorare>>. Poi Mardocheo torno alla porta del re, ma Am`an ando subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. Am`an racconto a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: <<Se Mardocheo, davanti al quale tu hai cominciato a decadere, e della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui>>. Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Am`an al banchetto che Ester aveva preparato.
Capitolo 7. Il re e Am`an andarono dunque al banchetto con la regina Ester. Il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: <<Qual e la tua richiesta, regina Ester? Ti sar`a concessa. Che desideri? Fosse anche la met`a del regno, sar`a fatto!>>. Allora la regina Ester rispose: <<Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se cos`i piace al re, la mia richiesta e che mi sia concessa la vita e il mio desiderio e che sia risparmiato il mio popolo. Perche io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte>>. Subito il re Assuero disse alla regina Ester: <<Chi e e dov'e colui che ha pensato di fare una cosa simile?>>. Ester rispose: <<L'avversario, il nemico, e quel malvagio di Am`an>>. Allora Am`an fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. Il re incollerito si alzo dal banchetto e usc`i nel giardino della reggia, mentre Am`an rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perche vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa. Poi torno dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Am`an si era prostrato sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamo: <<Vuole anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?>>. Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Am`an. Carbon`a, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: <<Ecco, e stato perfino rizzato in casa di Am`an un palo alto cinquanta cubiti, che Am`an ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re>>. Il re disse: <<Impiccatevi lui!>>. Cos`i Am`an fu impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmo.
Capitolo 8. In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Am`an, nemico dei Giudei. Mardocheo si presento al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con lei. Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Am`an e lo diede a Mardocheo. Ester affido a Mardocheo l'amministrazione della casa che era stata di Am`an. Poi Ester parlo di nuovo alla presenza del re, gli si getto ai piedi e lo supplico con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagit`a di Am`an l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; Ester si alzo, rimase in piedi davanti al re e disse: <<Se cos`i piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Am`an figlio di Hammed`ata, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. Perche come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?>>. Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: <<Ecco, ho dato a Ester la casa di Am`an e questi e stato impiccato al palo, perche aveva voluto stendere la mano sui Giudei. Scrivete dunque come vi parr`a meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perche cio che e scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale e irrevocabile>>. Senza perdere tempo il ventitre del terzo mese, cioe il mese di Sivan, furono convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza. Con questi scritti il re dava facolt`a ai Giudei, in qualunque citt`a si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; e cio in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar. dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute. generosit`a dei benefattori, tanto piu s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. Non solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. affidato a certi amici la responsabilit`a degli affari pubblici e per aver sub`ito la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio; perche i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti. accennato, quanto piuttosto badando alle iniquit`a perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere. indisturbato e pacifico, operando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la piu equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi. estraneo, per la verit`a, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bont`a, accolto come ospite presso di noi, aveva tanto approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalit`a nel regno, venendo da tutti onorato con la prostrazione. Ma non reggendo al peso della sua superbia, egli si adopero per privare noi del potere e della vita e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. Pensava infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero dei Persiani ai Macedoni. destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, sono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. Farete dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Am`an, figlio di Hammed`ata, perche costui, che ha perpetrato tali cose, e stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti gli eventi. permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della persecuzione, cioe il tredici del decimosecondo mese chiamato Ad`ar. Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia. questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perche, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. queste disposizioni, sar`a inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sar`a resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli rester`a odiosissima per tutti i tempi>>. Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perche i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. Cos`i i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. Mardocheo si allontano dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la citt`a di Susa gridava di gioia ed era in festa. Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. In ogni provincia, in ogni citt`a, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perche il timore dei Giudei era piombato su di loro.
Capitolo 9. Il decimosecondo mese, cioe il mese di Ad`ar, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiche i Giudei ebbero in mano i loro nemici. I Giudei si radunarono nelle loro citt`a, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno pote resistere loro, perche il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perche il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. Perche Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini e misero a morte Parsand`ata, Dalfon, Asp`ata, Por`ata, Adali`a, Arid`ata, Parm`asta, Aris`ai, Arid`ai e Vaiz`ata, i dieci figli di Am`an figlio di Hammed`ata, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. Il re disse alla regina Ester: <<Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Am`an; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di piu? Ti sar`a dato. Che altro desideri? Sar`a fatto!>>. Allora Ester disse: <<Se cos`i piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Am`an>>. Il re ordino che cos`i fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Am`an furono appesi al palo. I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Ad`ar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. Questo avvenne il tredici del mese di Ad`ar; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. Percio i Giudei della campagna, che abitano in citt`a non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Ad`ar un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri. festivit`a il quindici di Ad`ar, mandando regali ai vicini. Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mando lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Ad`ar, perche giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e perche facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri. I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano gia cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. Am`an infatti, il figlio di Hammed`ata l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioe la sorte, per confonderli e farli perire; ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordino con documenti scritti che la scellerata trama di Am`an contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo. Percio quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, i Giudei stabilirono e presero per se, per la loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni citt`a; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovr`a mai cancellarsi fra i loro discendenti. La regina Ester figlia di Abic`ail e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorit`a per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedelt`a, per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per se e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. Un ordine di Ester stabil`i le circostanze di questi Purim e fu scritto in un libro.
Capitolo 10. Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole del mare. Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle cronache dei re di Media e di Persia. Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della prosperit`a di tutta la sua stirpe. ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a questi fatti e nessuno di essi e stato tralasciato: la piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che spunto, il sole e l'acqua copiosa. Questo fiume e Ester che il re ha sposata e costituita regina. I due draghi siamo io e Am`an. Le nazioni sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. La mia nazione e Israele, quelli cioe che avevano gridato a Dio e furono salvati. S`i, il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. In tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni. Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le nazioni. Dio si e allora ricordato del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredit`a. Questi giorni del mese di Ad`ar, il quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo Israele>>. essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in Gerusalemme.