Ezechiele 1-24
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Capitolo 1. Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Cheb`ar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiach`in - la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buz`i, nel paese dei Caldei, lungo il canale Cheb`ar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbin`io di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a se. Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. Ciascuno si muoveva davanti a se; andavano l`a dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e venivano come un baleno. Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno. Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perche lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perche lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da cio che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da cio che sembrava dai fianchi in giu, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.
Capitolo 2. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare>>. Cio detto, uno spirito entro in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino - perche sono una gen`ia di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una gen`ia di ribelli. Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perche sono una gen`ia di ribelli. E tu, figlio dell'uomo, ascolta cio che ti dico e non esser ribelle come questa gen`ia di ribelli; apri la bocca e mangia cio che io ti do>>. Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiego davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.
Capitolo 3. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, mangia cio che hai davanti, mangia questo rotolo, poi v`a e parla alla casa d'Israele>>. Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: <<Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo>>. Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: <<Figlio dell'uomo, v`a, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole, poiche io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perche non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. Come diamante, piu dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una gen`ia di ribelli>>. Mi disse ancora: <<Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: poi v`a, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Cos`i dice il Signore, ascoltino o non ascoltino>>. Allora uno spirito mi sollevo e dietro a me udii un grande fragore: <<Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!>>. Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. Uno spirito dunque mi sollevo e mi porto via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. Giunsi dai deportati di Tel-Av`iv, che abitano lungo il canale Cheb`ar, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito. Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perche il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morir`a per la sua iniquit`a, ma della sua morte io domandero conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagit`a e dalla sua perversa condotta, egli morir`a per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. Cos`i, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquit`a, io porro un ostacolo davanti a lui ed egli morir`a; poiche tu non l'avrai avvertito, morir`a per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno piu ricordate; ma della morte di lui domandero conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccher`a, egli vivr`a, perche e stato avvertito e tu ti sarai salvato>>. Anche l`a venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: <<Alzati e v`a nella valle; l`a ti voglio parlare>>. Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era l`a, simile alla gloria che avevo vista sul canale Cheb`ar, e caddi con la faccia a terra. Allora uno spirito entro in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: <<V`a e rinchiuditi in casa. Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai piu uscire in mezzo a loro. Ti faro aderire la lingua al palato e resterai muto; cos`i non sarai piu per loro uno che li rimprovera, perche sono una gen`ia di ribelli. Ma quando poi ti parlero, ti apriro la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perche sono una gen`ia di ribelli>>.
Capitolo 4. <<Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una citt`a, Gerusalemme, e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la citt`a, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sar`a assediata, anzi tu la assedierai! Questo sar`a un segno per gli Israeliti. Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquit`a d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquit`a: io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquit`a degli Israeliti. Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquit`a di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, in modo che tu non potrai voltarti ne da una parte ne dall'altra finche tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione. Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioe per centonovanta giorni. Il cibo che ti prenderai sar`a del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. Anche l'acqua che berrai sar`a razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperdero>>. Io esclamai: <<Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, ne mai e entrato nella mia bocca cibo impuro>>. Egli mi rispose: <<Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; l`i sopra cuocerai il tuo pane>>. Poi soggiunse: <<Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; cos`i, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquit`a.
Capitolo 5. E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati. Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla citt`a al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla citt`a e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainero la spada dietro ad essi. Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigioner`a il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: Cos`i dice il Signore Dio: Questa e Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. Essa si e ribellata con empiet`a alle mie leggi piu delle genti e ai miei statuti piu dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. Percio, dice il Signore Dio: Poiche voi siete piu ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, ebbene, cos`i dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: faro in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. Faro in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non faro mai piu, a causa delle tue colpe abominevoli. Percio in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compiro in te i miei giudizi e disperdero ad ogni vento quel che rester`a di te. Com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiche tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io radero tutto, il mio occhio non s'impietosir`a, non avro compassione. Un terzo dei tuoi morir`a di peste e perir`a di fame in mezzo a te; un terzo cadr`a di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperdero a tutti i venti e sguainero la spada dietro di essi. Allora daro sfogo alla mia ira, saziero su di loro il mio furore e mi vendichero; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfoghero su di loro il mio furore. Ti ridurro a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te faro giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo - quando scocchero contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancero per distruggervi, e aumentero la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. Allora mandero contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre faro piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato>>.
Capitolo 6. Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi: Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Cos`i dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, mandero sopra di voi la spada e distruggero le vostre alture; i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; gettero i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli e disseminero le vostre ossa intorno ai vostri altari. Su tutto il vostro suolo le vostre citt`a saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere. Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. Tuttavia lascero alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avro dispersi nei vari paesi: i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perche io avro spezzato il loro cuore infedele che si e allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquit`a commesse e per tutte le loro nefandezze. Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali. Cos`i dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra e d`i: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele perir`a di spada, di fame e di peste! Chi e lontano morir`a di peste, chi e vicino cadr`a di spada, chi e assediato morir`a di fame: sfoghero su di loro il mio sdegno. Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. Stendero la mano su di loro e rendero la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore>>.
Capitolo 7. Questa parola del Signore mi fu rivolta: <<Ora, figlio dell'uomo riferisci: Cos`i dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. Non s'impietosir`a per te il mio occhio e non avro compassione, anzi ti terro responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. Cos`i dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene. Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, e prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. Ora, fra breve, rovescero il mio furore su di te e su di te daro sfogo alla mia ira. Ti giudichero secondo le tue opere e ti domandero conto di tutte le tue nefandezze. Ne s'impietosir`a il mio occhio e non avro compassione, ma ti terro responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio e la violenza si leva a scettro d'iniquit`a. E' giunto il tempo, e vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perche l'ira pende su tutti! Chi ha venduto non torner`a in possesso di cio che ha venduto anche se rimarr`a in vita, perche la condanna contro il loro fasto non sar`a revocata e nessuno nella sua perversit`a potr`a preservare la sua esistenza. Si suona la tromba e tutto e pronto; ma nessuno muove a battaglia, perche il mio furore e contro tutta quella moltitudine. La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi e per la campagna perir`a di spada, chi e in citt`a sar`a divorato dalla fame e dalla peste. Chi di loro potr`a fuggire e salvarsi sui monti gemer`a come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquit`a. Tutte le mani cadranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolger`a. Su tutti i volti sar`a la vergogna e tutte le teste saranno rasate. Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si cambier`a in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perche e stato per loro causa di peccato. Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli: per questo li trattero come immondizia, li daro in preda agli stranieri e in bottino alla feccia del paese e lo profaneranno. Rivolgero da loro la mia faccia, sar`a profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. Prep`arati una catena, poiche il paese e pieno di assassini e la citt`a e piena di violenza. Io mandero i popoli piu feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbattero la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. Giunger`a l'angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sar`a. Sventura seguir`a a sventura, allarme seguir`a ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verr`a meno la dottrina, agli anziani il consiglio. Il re sar`a in lutto, il principe ammantato di desolazione, tremeranno le mani del popolo del paese. Li trattero secondo la loro condotta, li giudichero secondo i loro giudizi: cos`i sapranno che io sono il Signore>>.
Capitolo 8. Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si poso su di me e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da cio che sembravano i suoi fianchi in giu, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. Stese come una mano e mi afferro per i capelli: uno spirito mi sollevo fra terra e cielo e mi porto in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. Ed ecco l`a era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!>>. Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori>>. Mi condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, sfonda la parete>>. Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. Mi disse: <<Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro>>. Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazani`a figlio di Saf`an, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...>>. Poi mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste>>. Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi>>. Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. Ebbene anch'io agiro con furore. Il mio occhio non s'impietosir`a; non avro compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascoltero>>.
Capitolo 9. Allora una voce potente grido ai miei orecchi: <<Avvicinatevi, voi che dovete punire la citt`a, ognuno con lo strumento di sterminio in mano>>. Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzo verso la soglia del tempio e chiamo l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. Il Signore gli disse: <<Passa in mezzo alla citt`a, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono>>. Agli altri disse, in modo che io sentissi: <<Seguitelo attraverso la citt`a e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!>>. Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. Disse loro: <<Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!>>. Quelli uscirono e fecero strage nella citt`a. Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: <<Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto e rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?>>. Mi disse: <<L'iniquit`a di Israele e di Giuda e enorme, la terra e coperta di sangue, la citt`a e piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. Ebbene, neppure il mio occhio avr`a compassione e non usero misericordia: faro ricadere sul loro capo le loro opere>>. Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: <<Ho fatto come tu mi hai comandato>>.
Capitolo 10. Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaff`iro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. Disse all'uomo vestito di lino: <<V`a fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla citt`a>>. Egli vi ando mentre io lo seguivo con lo sguardo. Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi ando, e una nube riempiva il cortile interno. La gloria del Signore si alzo sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzo e si fermo vicino alla ruota. Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e usc`i. Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perche si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. Io sentii che le ruote venivano chiamate <<Turbine>>. Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Cheb`ar. Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perche lo spirito di quegli esseri era in loro. La gloria del Signore usc`i dalla soglia del tempio e si fermo sui cherubini. I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Cheb`ar e riconobbi che erano cherubini. Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Cheb`ar. Ciascuno di loro procedeva di fronte a se.
Capitolo 11. Uno spirito mi sollevo e mi trasporto alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazani`a figlio d'Azzur, e Pelat`ia figlio di Benai`a, capi del popolo. Il Signore mi disse: <<Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa citt`a; sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa citt`a e la pentola e noi siamo la carne. Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo>>. Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: <<Parla, dice il Signore: Cos`i avete detto, o Israeliti, e io conosco cio che vi passa per la mente. Voi avete moltiplicato i morti in questa citt`a, avete riempito di cadaveri le sue strade. Per questo cos`i dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la citt`a e la pentola. Ma io vi scaccero. Avete paura della spada e io mandero la spada contro di voi, dice il Signore Dio! Vi scaccero dalla citt`a e vi mettero in mano agli stranieri e faro giustizia su di voi. Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudichero e saprete che io sono il Signore. La citt`a non sar`a per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudichero: allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi ne osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine>>. Non avevo finito di profetizzare quando Pelat`ia figlio di Benai`a cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: <<Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?>>. Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi e stata data in possesso questa terra. D`i loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, saro per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. Riferisci: Cos`i dice il Signore Dio: Vi raccogliero in mezzo alle genti e vi radunero dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi daro il paese d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Daro loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo mettero dentro di loro; togliero dal loro petto il cuore di pietra e daro loro un cuore di carne, perche seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io saro il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze faro ricadere le loro opere, dice il Signore Dio>>. I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Quindi dal centro della citt`a la gloria del Signore si alzo e ando a fermarsi sul monte che e ad oriente della citt`a. E uno spirito mi sollevo e mi porto in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
Capitolo 12. Questa parola del Signore mi fu riferita: <<Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una gen`ia di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perche sono una gen`ia di ribelli. Tu, figlio dell'uomo, f`a il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prep`arati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una gen`ia di ribelli. Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai pero al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. F`a alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di l`i. Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurit`a: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perche io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti>>. Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurit`a e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi. Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella gen`ia di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Cos`i dice il Signore Dio: Quest'oracolo e per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano. Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sar`a fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitu. Il principe, che e in mezzo a loro si caricher`a il bagaglio sulle spalle, nell'oscurit`a, e uscir`a per la breccia che verr`a fatta nel muro per farlo partire; si coprir`a il viso, per non vedere con gli occhi il paese. Ma io tendero la mia rete contro di lui ed egli rimarr`a preso nei miei lacci: lo condurro in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedr`a e l`a morir`a. Disperdero ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snudero dietro a loro la spada. Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avro dispersi fra le genti e li avro disseminati in paesi stranieri. Tuttavia ne risparmiero alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perche raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia. Al popolo del paese dirai: Cos`i dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perche la loro terra sar`a spogliata della sua abbondanza per l'empiet`a di tutti i suoi abitanti. Le citt`a popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore>>. Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, che cos'e questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce? Ebbene, riferisci loro: Cos`i dice il Signore Dio: Faro cessare questo proverbio e non si sentir`a piu ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avverer`a ogni visione. Infatti non ci sar`a piu visione falsa, ne predizione fallace in mezzo agli Israeliti, perche io, il Signore, parlero e attuero senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o gen`ia di ribelli, pronunziero una parola e l'attuero: parola del Signore Dio>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede e per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sar`a ritardata piu a lungo ogni mia parola: la parola che diro l'eseguiro. Oracolo del Signore Dio>>.
Capitolo 13. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e d`i a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Cos`i dice il Signore Dio: visioni. Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perche potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato? Pertanto dice il Signore Dio: Poiche voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. La mia mano sar`a sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, poiche ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'e; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. D`i a quegli intonacatori di mota: Cadr`a! Scender`a una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatener`a un uragano ed ecco, il muro e abbattuto. Allora non vi sar`a forse domandato: Dov'e la calcina con cui lo avevate intonacato? Percio dice il Signore Dio: Con ira scatenero un uragano, per la mia collera cadr`a una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadr`a grandine come pietre; demoliro il muro che avete intonacato di mota, lo atterrero e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso croller`a e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore. Quando avro sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi diro: Il muro non c'e piu e neppure gli intonacatori, i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore. Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. Percio dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strappero dalle vostre braccia e liberero la gente che voi avete catturato come uccelli. Straccero i vostri veli e liberero il mio popolo dalle vostre mani e non sar`a piu una preda in mano vostra; saprete cos`i che io sono il Signore. Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perche non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per questo non avrete piu visioni false, ne piu spaccerete incantesimi: liberero il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore>>.
Capitolo 14. Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. Mi fu rivolta allora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquit`a appena si mostri. Mi lascero interrogare da loro? Parla quindi e d`i loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avr`a innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avr`a rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquit`a e verr`a dal profeta, gli rispondero io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli, per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli. Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, poiche a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquit`a e poi viene dal profeta a consultarmi, rispondero io, il Signore, da me stesso. Distogliero la faccia da costui e ne faro un esempio e un proverbio, e lo sterminero dal mio popolo: saprete cos`i che io sono il Signore. Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stendero la mano contro di lui e lo cancellero dal mio popolo Israele. Ambedue porteranno la pena della loro iniquit`a. La pena di chi consulta sar`a uguale a quella del profeta, perche gli Israeliti non vadano piu errando lontano da me, ne piu si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io saro il loro Dio. Parola del Signore>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stermino uomini e bestie; anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noe, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci, anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto. Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto loro si salverebbero. Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noe, Daniele e Giobbe, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia. Dice infatti il Signore Dio: Quando mandero contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, ecco vi sar`a in mezzo un residuo che si metter`a in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perche vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei>>. Parola del Signore Dio.
Capitolo 15. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta? Si adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa? Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare, il fuoco ne divora i due capi e anche il centro e bruciacchiato. Potr`a essere utile a qualche lavoro? Anche quand'era intatto, non serviva a niente: ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha bruciato, ci si ricaver`a forse qualcosa? Percio cos`i dice il Signore Dio: Come il legno della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, cos`i trattero gli abitanti di Gerusalemme. Volgero contro di loro la faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li divorer`a! Allora saprete che io sono il Signore quando volgero contro di loro la faccia e rendero il paese deserto, poiche sono stati infedeli>>, dice il Signore Dio.
Capitolo 16. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, f`a conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: Cos`i dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, ne fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita. Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubert`a; ma eri nuda e scoperta. Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua et`a era l'et`a dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudit`a; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. Cos`i fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre piu bella e giungesti fino ad esser regina. La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio. Tu pero, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare; poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio. Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedelt`a? Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. Fra tutte le tue nefandezze e infedelt`a non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue! Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura; ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedelt`a per irritarmi. Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata. Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta hai moltiplicato le tue infedelt`a nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. Come e stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! Ad ogni prostituta si d`a un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito loro doni perche da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno e corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita. Percio, o prostituta, ascolta la parola del Signore. Cos`i dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudit`a scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, ecco, io adunero da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scopriro di fronte a loro la tua nudit`a perche essi la vedano tutta. Ti infliggero la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riversero su di te furore e gelosia. Ti abbandonero nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. Incendieranno le tue case e sar`a fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti faro smettere di prostituirti e non distribuirai piu doni. Quando avro saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontaner`a da te; mi calmero e non mi adirero piu. Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io faro ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini. Ecco, ogni esperto di proverbi dovr`a dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo. Tua sorella maggiore e Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella piu piccola e Sodoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se cio fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sodoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! Ecco, questa fu l'iniquit`a di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente: insuperbirono e commisero cio che e abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. Samaria non ha peccato la met`a di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze piu di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse. Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono piu giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perche hai giustificato le tue sorelle. Ma io cambiero le loro sorti: cambiero le sorti di Sodoma e delle citt`a dipendenti, cambiero le sorti di Samaria e delle citt`a dipendenti; anche le tue sorti mutero in mezzo a loro, perche tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle. Tua sorella Sodoma e le citt`a dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le citt`a dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le citt`a dipendenti tornerete allo stato di prima. Eppure tua sorella Sodoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio, prima che fosse scoperta la tua malvagit`a? Perche ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte? Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. Poiche, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. Anch'io mi ricordero dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabiliro con te un'alleanza eterna. Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle piu piccole e io le daro a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza; io ratifichero la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, perche te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra piu bocca, quando ti avro perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio>>.
Capitolo 17. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti. Tu dirai: Dice il Signore Dio: dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di piume dal colore variopinto, venne sul Libano e porto via la cima del cedro; stronco il ramo piu alto e lo porto in un paese di mercanti, lo depose in una citt`a di negozianti. Scelse un germoglio del paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di grandi acque, lo pianto come un salice, perche germogliasse e diventasse una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite, che fece crescere i tralci e distese i rami. Ma c'era un'altra aquila grande, larga di ali, folta di penne. Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le radici e tese verso di lei i suoi tralci, perche la irrigasse dall'aiuola dove era piantata. In un campo fertile, lungo il corso di grandi acque, essa era piantata, per metter rami e dar frutto e diventare una vite magnifica. Riferisci loro: Dice il Signore Dio: Riuscir`a a prosperare? O non sveller`a forse l'aquila le sue radici e vendemmier`a il suo frutto e seccheranno tutti i tralci che ha messo? Non ci vorr`a un grande sforzo o molta gente per svellerla dalle radici. Ecco, essa e piantata: riuscir`a a prosperare? O non seccher`a del tutto non appena l'avr`a sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove e germogliata, seccher`a!>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Parla dunque a quella gen`ia di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? D`i ancora: Ecco, il re di Babilonia e giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i pr`incipi e li ha trasportati con se in Babilonia. Si e scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, perche il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. Ma questi gli si e ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perche gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potr`a prosperare, potr`a scampare chi ha agito cos`i? Chi ha infranto un patto potr`a uscirne senza danno? Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morir`a, in Babilonia. Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sar`a di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite umane. Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potr`a trovare scampo. Percio cos`i dice il Signore Dio: Com'e vero ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li faro ricadere sopra il suo capo. Stendero su di lui la mia rete e rimarr`a preso nel mio laccio. Lo portero in Babilonia e l`a lo giudichero per l'infedelt`a commessa contro di me. Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: cos`i saprete che io, il Signore, ho parlato. Dice il Signore Dio: Anch'io prendero dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami cogliero un ramoscello e lo piantero sopra un monte alto, massiccio; lo piantero sul monte alto d'Israele. Metter`a rami e far`a frutti e diventer`a un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposer`a. Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso; faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo faro>>.
Capitolo 18. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Perche andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele: e i denti dei figli si sono allegati? Com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete piu questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio e mia; chi pecca morir`a. Se uno e giusto e osserva il diritto e la giustizia, se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurit`a, se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo, se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquit`a e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedelt`a, egli e giusto ed egli vivr`a, parola del Signore Dio. Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivr`a; poiche ha commesso queste azioni abominevoli, costui morir`a e dovr`a a se stesso la propria morte. Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, d`a il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo, desiste dall'iniquit`a, non presta a usura ne a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morir`a per l'iniquit`a di suo padre, ma certo vivr`a. Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morir`a per la sua iniquit`a. Voi dite: Perche il figlio non sconta l'iniquit`a del padre? Perche il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, percio egli vivr`a. Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquit`a del padre, ne il padre l'iniquit`a del figlio. Al giusto sar`a accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagit`a. Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivr`a, non morir`a. Nessuna delle colpe commesse sar`a ricordata, ma vivr`a per la giustizia che ha praticata. Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquit`a e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potr`a egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui e caduto e del peccato che ha commesso, egli morir`a. Voi dite: Non e retto il modo di agire del Signore. non e retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquit`a e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquit`a che ha commessa. E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si e allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivr`a e non morir`a. Eppure gli Israeliti van dicendo: Non e retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? Percio, o Israeliti, io giudichero ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquit`a, e l'iniquit`a non sar`a piu causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquit`a commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perche volete morire, o Israeliti? Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete>>.
Capitolo 19. Intona ora un lamento sui capi d'Israele dicendo: Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli. Essa innalzo uno dei cuccioli che divenne leone, imparo a sbranare la preda, a divorare gli uomini. Ma contro di lui le genti fecero lega, resto preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto. Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino. Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparo a sbranare la preda, a divorare gli uomini. Penetro nei loro palazzi, devasto le loro citt`a. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito. Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e resto preso nella loro fossa. Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perche non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele. Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua; ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevo in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la dissecco, dissecco i suoi frutti; il suo ramo robusto inarid`i e il fuoco lo divoro. Ora e trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa; un fuoco usc`i da un suo ramo, divoro tralci e frutti ed essa non ha piu alcun ramo robusto, uno scettro per dominare>>. Questo e un lamento e come lamento e passato nell'uso.
Capitolo 20. Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e d`i loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'e vero ch'io vivo, non mi lascero consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. D`i loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che e la piu bella fra tutte le terre. Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio. Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiche avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. Cos`i li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perche colui che le osserva viva per esse. Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perche sapessero che sono io, il Signore, che li santifico. Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perche l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli. Ma agii diversamente per il mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei piu condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la piu bella fra tutte le terre, perche avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. Tuttavia il mio occhio ebbe piet`a di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto. Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli: sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perche si sappia che sono io, il Signore vostro Dio. Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto. Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire. E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, perche non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. Feci s`i che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perche riconoscessero che io sono il Signore. Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e d`i loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedelt`a verso di me: dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e l`a fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: l`a depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni. Io dissi loro: Che cos'e quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura e rimasto fino ai nostri giorni. Ebbene, d`i agli Israeliti: Cos`i dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'e vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lascero consultare da voi. E cio che v'immaginate in cuor vostro non avverr`a, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribu degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. Com'e vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnero su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira. Poi vi faro uscire di mezzo ai popoli e vi radunero da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante e vi condurro nel deserto dei popoli e l`i a faccia a faccia vi giudichero. Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto cos`i giudichero voi, dice il Signore Dio. Vi faro passare sotto il mio bastone e vi condurro sotto il giogo dell'alleanza. Separero da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li faro uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: cos`i saprete che io sono il Signore. A voi, uomini d'Israele, cos`i dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete piu con le vostre offerte, con i vostri idoli; poiche sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servir`a tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; l`a mi saranno graditi e l`a richiedero le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. Io vi accettero come soave profumo, quando vi avro liberati dai popoli e vi avro radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrero santo in voi agli occhi delle genti. Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurro nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri. L`a vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagit`a che avete commesse. Allora saprete che io sono il Signore, quando agiro con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele>>. Parola del Signore Dio.
Capitolo 21. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accendero in te un fuoco che divorer`a in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegner`a e ogni sembiante sar`a bruciato dal mezzogiorno al settentrione. Ogni vivente vedr`a che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegner`a>>. Io dissi: <<Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non e forse costui uno che racconta delle favole?>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. Tu riferirai al paese d'Israele: Cos`i dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainero la spada e uccidero in te il giusto e il peccatore. Se uccidero in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sar`a contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. Cos`i ogni vivente sapr`a che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrer`a nel fodero. Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza. Quando ti domanderanno: Perche piangi?, risponderai: Perche e giunta la notizia che il cuore verr`a meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sar`a costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco e giunta e si compie>>. Parola del Signore Dio. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, profetizza e d`i loro: Cos`i dice il Signore Dio: aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! L'ha fatta affilare perche la si impugni, l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore! Grida e lamentati, o figlio dell'uomo, perche essa pesa sul mio popolo, su tutti i pr`incipi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Percio battiti il fianco, perche e una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio. Tu, o figlio dell'uomo, predici e batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, e la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li circonda. Perche i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare, affilata per il massacro. Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque si diriga la tua lama. Anch'io battero le mani e saziero la mia ira. Io, il Signore, ho parlato>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella citt`a. Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabb`a degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella citt`a fortificata. Infatti il re di Babilonia e fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato. Nella sua destra e uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee. Ma questo non e che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli pero ricorda loro l'iniquit`a per cui saranno catturati>>. Percio dice il Signore: <<Poiche voi avete fatto ricordare le vostre iniquit`a, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiche ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui e giunto il giorno con il tempo della tua iniquit`a finale, cos`i dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sar`a cambiato: cio che e basso sar`a elevato e cio che e alto sar`a abbassato. In rovina, in rovina, in rovina la ridurro e non si rialzer`a piu finche non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la daro>>. Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: <<Cos`i dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. D`i dunque: La spada, la spada e sguainata per la strage, e affilata per sterminare, per lampeggiare, mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sar`a messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno e venuto, al colmo della loro malvagit`a. Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudichero; rovescero su di te il mio sdegno, contro di te soffiero nel fuoco della mia ira e ti abbandonero in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sar`a intrisa la terra, non ti si ricorder`a piu perche io, il Signore, ho parlato>>.
Capitolo 22. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la citt`a sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O citt`a che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perche giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti rendero percio l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra. I vicini e i lontani si faran beffe di te o citt`a infamata e piena di disordini. Ecco in te i pr`incipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova. Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'e in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione. Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio. Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che e versato in mezzo a te. Regger`a il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo faro; ti disperdero fra le nazioni e ti disseminero in paesi stranieri; ti purifichero della tua immondezza, poi ti riprendero in eredit`a davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. Percio cos`i dice il Signore: Poiche vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunero dentro Gerusalemme. Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, cos`i io, con ira e con sdegno, vi mettero tutti insieme e vi faro fondere; vi radunero, contro di voi soffiero nel fuoco del mio sdegno e vi fondero in mezzo alla citt`a. Come si fonde l'argento nel crogiuolo, cos`i sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, d`i a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. Dentro di essa i suoi pr`incipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Cos`i parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato. Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perche io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. Io rovescero su di essi il mio sdegno: li consumero con il fuoco della mia collera: la loro condotta faro ricadere sulle loro teste>>. Oracolo del Signore Dio.
Capitolo 23. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale. Esse si chiamano Ool`a la maggiore e Oolib`a la piu piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Ool`a e Samaria e Oolib`a e Gerusalemme. Ool`a mentre era mia si dimostro infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, vestiti di porpora, pr`incipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contamino con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. Non rinuncio alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. Essi scoprirono la sua nudit`a, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne cos`i come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei. Sua sorella Oolib`a la vide e si corruppe piu di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedelt`a supero la sorella. Spasimo per gli Assiri suoi vicini, pr`incipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. Ma essa moltiplico le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: essa se ne innamoro non appena li vide e invio loro messaggeri in Caldea. I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contamino con loro finche ne fu nauseata. Poiche aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudit`a, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. Ma essa continuo a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventu, quando si prostituiva in Egitto. Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, e cos`i rinnovo l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. Per questo, Oolib`a, cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurro contro di te da ogni parte, i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekod, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, pr`incipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi; verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. Scatenero la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e cio che rimarr`a di te sar`a preda del fuoco. Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. Mettero fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai piu gli occhi verso di loro, non ricorderai piu l'Egitto. Perche cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sar`a svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonest`a. Cos`i sarai trattata perche tu mi hai tradito con le genti, perche ti sei contaminata con i loro idoli. Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porro nelle tue mani>>. Dice il Signore Dio: profonda e larga, sarai oggetto di derisione e di scherno; la coppa sar`a di grande capacit`a. Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio era la coppa di tua sorella Samaria. Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiche io ho parlato>>. Parola del Signore. Percio dice il Signore Dio: <<Poiche tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonest`a e le tue dissolutezze!>>. Il Signore mi disse: <<Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Ool`a e Oolib`a? Non mostrerai ad esse i loro abomini? Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa! Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo. Io pensavo di costei, abituata agli adulteri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni. Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: cos`i entrarono da Ool`a e da Oolib`a, donne di malaffare. Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue>>. Dice infatti il Signore Dio: <<Si far`a venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapider`a e le far`a a pezzi con le spade; ne uccider`a i figli e le figlie e dar`a alle fiamme le case. Eliminero cos`i un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete cos`i che io sono il Signore Dio>>.
Capitolo 24. Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perche proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. Proponi una parabola a questa gen`ia di ribelli dicendo loro: Cos`i dice il Signore Dio: mettila e versavi acqua. Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e riempila di ossi scelti; prendi il meglio del gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, s`i che si cuociano dentro anche gli ossi. Poiche dice il Signore Dio: Guai alla citt`a sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti, poiche il suo sangue e dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere. Per provocare la mia collera, per farne vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo. Percio dice il Signore Dio: Guai alla citt`a sanguinaria! Anch'io faro grande il rogo. Ammassa la legna, f`a divampare il fuoco, f`a consumare la carne, riducila in poltiglia e le ossa siano riarse. Vuota la pentola sulla brace, perche si riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'e dentro e si consumi la sua ruggine. Quanta fatica! Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il fuoco. La tua immondezza e esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Percio dalla tua immondezza non sarai purificata finche non avro sfogato su di te la mia collera. Io, il Signore, ho parlato! Questo avverr`a, lo compiro senza revoca; non avro ne piet`a, ne compassione. Ti giudichero secondo la tua condotta e i tuoi misfatti>>. Oracolo del Signore Dio. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che e la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto>>. La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie mor`i. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: <<Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?>>. Io risposi: <<Il Signore mi ha parlato: Annunzia agli Israeliti: Cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquit`a e gemerete l'uno con l'altro. Ezechiele sar`a per voi un segno: quando cio avverr`a, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui togliero loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, allora verr`a a te un profugo per dartene notizia. In quel giorno la tua bocca si aprir`a per parlare con il profugo, parlerai e non sarai piu muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore>>.
Capitolo 2. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare>>. Cio detto, uno spirito entro in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino - perche sono una gen`ia di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una gen`ia di ribelli. Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perche sono una gen`ia di ribelli. E tu, figlio dell'uomo, ascolta cio che ti dico e non esser ribelle come questa gen`ia di ribelli; apri la bocca e mangia cio che io ti do>>. Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiego davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.
Capitolo 3. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, mangia cio che hai davanti, mangia questo rotolo, poi v`a e parla alla casa d'Israele>>. Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: <<Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo>>. Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: <<Figlio dell'uomo, v`a, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole, poiche io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perche non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. Come diamante, piu dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una gen`ia di ribelli>>. Mi disse ancora: <<Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: poi v`a, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Cos`i dice il Signore, ascoltino o non ascoltino>>. Allora uno spirito mi sollevo e dietro a me udii un grande fragore: <<Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!>>. Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. Uno spirito dunque mi sollevo e mi porto via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. Giunsi dai deportati di Tel-Av`iv, che abitano lungo il canale Cheb`ar, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito. Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perche il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morir`a per la sua iniquit`a, ma della sua morte io domandero conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagit`a e dalla sua perversa condotta, egli morir`a per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. Cos`i, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquit`a, io porro un ostacolo davanti a lui ed egli morir`a; poiche tu non l'avrai avvertito, morir`a per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno piu ricordate; ma della morte di lui domandero conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccher`a, egli vivr`a, perche e stato avvertito e tu ti sarai salvato>>. Anche l`a venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: <<Alzati e v`a nella valle; l`a ti voglio parlare>>. Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era l`a, simile alla gloria che avevo vista sul canale Cheb`ar, e caddi con la faccia a terra. Allora uno spirito entro in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: <<V`a e rinchiuditi in casa. Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai piu uscire in mezzo a loro. Ti faro aderire la lingua al palato e resterai muto; cos`i non sarai piu per loro uno che li rimprovera, perche sono una gen`ia di ribelli. Ma quando poi ti parlero, ti apriro la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perche sono una gen`ia di ribelli>>.
Capitolo 4. <<Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una citt`a, Gerusalemme, e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la citt`a, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sar`a assediata, anzi tu la assedierai! Questo sar`a un segno per gli Israeliti. Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquit`a d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquit`a: io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquit`a degli Israeliti. Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquit`a di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, in modo che tu non potrai voltarti ne da una parte ne dall'altra finche tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione. Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioe per centonovanta giorni. Il cibo che ti prenderai sar`a del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. Anche l'acqua che berrai sar`a razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperdero>>. Io esclamai: <<Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, ne mai e entrato nella mia bocca cibo impuro>>. Egli mi rispose: <<Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; l`i sopra cuocerai il tuo pane>>. Poi soggiunse: <<Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; cos`i, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquit`a.
Capitolo 5. E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati. Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla citt`a al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla citt`a e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainero la spada dietro ad essi. Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigioner`a il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: Cos`i dice il Signore Dio: Questa e Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. Essa si e ribellata con empiet`a alle mie leggi piu delle genti e ai miei statuti piu dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. Percio, dice il Signore Dio: Poiche voi siete piu ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, ebbene, cos`i dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: faro in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. Faro in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non faro mai piu, a causa delle tue colpe abominevoli. Percio in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compiro in te i miei giudizi e disperdero ad ogni vento quel che rester`a di te. Com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiche tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io radero tutto, il mio occhio non s'impietosir`a, non avro compassione. Un terzo dei tuoi morir`a di peste e perir`a di fame in mezzo a te; un terzo cadr`a di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperdero a tutti i venti e sguainero la spada dietro di essi. Allora daro sfogo alla mia ira, saziero su di loro il mio furore e mi vendichero; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfoghero su di loro il mio furore. Ti ridurro a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te faro giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo - quando scocchero contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancero per distruggervi, e aumentero la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. Allora mandero contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre faro piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato>>.
Capitolo 6. Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi: Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Cos`i dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, mandero sopra di voi la spada e distruggero le vostre alture; i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; gettero i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli e disseminero le vostre ossa intorno ai vostri altari. Su tutto il vostro suolo le vostre citt`a saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere. Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. Tuttavia lascero alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avro dispersi nei vari paesi: i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perche io avro spezzato il loro cuore infedele che si e allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquit`a commesse e per tutte le loro nefandezze. Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali. Cos`i dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra e d`i: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele perir`a di spada, di fame e di peste! Chi e lontano morir`a di peste, chi e vicino cadr`a di spada, chi e assediato morir`a di fame: sfoghero su di loro il mio sdegno. Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. Stendero la mano su di loro e rendero la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore>>.
Capitolo 7. Questa parola del Signore mi fu rivolta: <<Ora, figlio dell'uomo riferisci: Cos`i dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. Non s'impietosir`a per te il mio occhio e non avro compassione, anzi ti terro responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. Cos`i dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene. Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, e prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. Ora, fra breve, rovescero il mio furore su di te e su di te daro sfogo alla mia ira. Ti giudichero secondo le tue opere e ti domandero conto di tutte le tue nefandezze. Ne s'impietosir`a il mio occhio e non avro compassione, ma ti terro responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio e la violenza si leva a scettro d'iniquit`a. E' giunto il tempo, e vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perche l'ira pende su tutti! Chi ha venduto non torner`a in possesso di cio che ha venduto anche se rimarr`a in vita, perche la condanna contro il loro fasto non sar`a revocata e nessuno nella sua perversit`a potr`a preservare la sua esistenza. Si suona la tromba e tutto e pronto; ma nessuno muove a battaglia, perche il mio furore e contro tutta quella moltitudine. La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi e per la campagna perir`a di spada, chi e in citt`a sar`a divorato dalla fame e dalla peste. Chi di loro potr`a fuggire e salvarsi sui monti gemer`a come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquit`a. Tutte le mani cadranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolger`a. Su tutti i volti sar`a la vergogna e tutte le teste saranno rasate. Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si cambier`a in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perche e stato per loro causa di peccato. Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli: per questo li trattero come immondizia, li daro in preda agli stranieri e in bottino alla feccia del paese e lo profaneranno. Rivolgero da loro la mia faccia, sar`a profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. Prep`arati una catena, poiche il paese e pieno di assassini e la citt`a e piena di violenza. Io mandero i popoli piu feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbattero la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. Giunger`a l'angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sar`a. Sventura seguir`a a sventura, allarme seguir`a ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verr`a meno la dottrina, agli anziani il consiglio. Il re sar`a in lutto, il principe ammantato di desolazione, tremeranno le mani del popolo del paese. Li trattero secondo la loro condotta, li giudichero secondo i loro giudizi: cos`i sapranno che io sono il Signore>>.
Capitolo 8. Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si poso su di me e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da cio che sembravano i suoi fianchi in giu, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. Stese come una mano e mi afferro per i capelli: uno spirito mi sollevo fra terra e cielo e mi porto in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. Ed ecco l`a era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!>>. Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori>>. Mi condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. Mi disse: <<Figlio dell'uomo, sfonda la parete>>. Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. Mi disse: <<Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro>>. Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazani`a figlio di Saf`an, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...>>. Poi mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste>>. Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi>>. Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: <<Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. Ebbene anch'io agiro con furore. Il mio occhio non s'impietosir`a; non avro compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascoltero>>.
Capitolo 9. Allora una voce potente grido ai miei orecchi: <<Avvicinatevi, voi che dovete punire la citt`a, ognuno con lo strumento di sterminio in mano>>. Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzo verso la soglia del tempio e chiamo l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. Il Signore gli disse: <<Passa in mezzo alla citt`a, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono>>. Agli altri disse, in modo che io sentissi: <<Seguitelo attraverso la citt`a e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!>>. Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. Disse loro: <<Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!>>. Quelli uscirono e fecero strage nella citt`a. Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: <<Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto e rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?>>. Mi disse: <<L'iniquit`a di Israele e di Giuda e enorme, la terra e coperta di sangue, la citt`a e piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. Ebbene, neppure il mio occhio avr`a compassione e non usero misericordia: faro ricadere sul loro capo le loro opere>>. Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: <<Ho fatto come tu mi hai comandato>>.
Capitolo 10. Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaff`iro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. Disse all'uomo vestito di lino: <<V`a fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla citt`a>>. Egli vi ando mentre io lo seguivo con lo sguardo. Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi ando, e una nube riempiva il cortile interno. La gloria del Signore si alzo sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzo e si fermo vicino alla ruota. Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e usc`i. Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perche si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. Io sentii che le ruote venivano chiamate <<Turbine>>. Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Cheb`ar. Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perche lo spirito di quegli esseri era in loro. La gloria del Signore usc`i dalla soglia del tempio e si fermo sui cherubini. I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Cheb`ar e riconobbi che erano cherubini. Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Cheb`ar. Ciascuno di loro procedeva di fronte a se.
Capitolo 11. Uno spirito mi sollevo e mi trasporto alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazani`a figlio d'Azzur, e Pelat`ia figlio di Benai`a, capi del popolo. Il Signore mi disse: <<Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa citt`a; sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa citt`a e la pentola e noi siamo la carne. Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo>>. Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: <<Parla, dice il Signore: Cos`i avete detto, o Israeliti, e io conosco cio che vi passa per la mente. Voi avete moltiplicato i morti in questa citt`a, avete riempito di cadaveri le sue strade. Per questo cos`i dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la citt`a e la pentola. Ma io vi scaccero. Avete paura della spada e io mandero la spada contro di voi, dice il Signore Dio! Vi scaccero dalla citt`a e vi mettero in mano agli stranieri e faro giustizia su di voi. Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudichero e saprete che io sono il Signore. La citt`a non sar`a per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudichero: allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi ne osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine>>. Non avevo finito di profetizzare quando Pelat`ia figlio di Benai`a cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: <<Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?>>. Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi e stata data in possesso questa terra. D`i loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, saro per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. Riferisci: Cos`i dice il Signore Dio: Vi raccogliero in mezzo alle genti e vi radunero dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi daro il paese d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Daro loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo mettero dentro di loro; togliero dal loro petto il cuore di pietra e daro loro un cuore di carne, perche seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io saro il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze faro ricadere le loro opere, dice il Signore Dio>>. I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Quindi dal centro della citt`a la gloria del Signore si alzo e ando a fermarsi sul monte che e ad oriente della citt`a. E uno spirito mi sollevo e mi porto in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
Capitolo 12. Questa parola del Signore mi fu riferita: <<Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una gen`ia di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perche sono una gen`ia di ribelli. Tu, figlio dell'uomo, f`a il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prep`arati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una gen`ia di ribelli. Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai pero al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. F`a alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di l`i. Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurit`a: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perche io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti>>. Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurit`a e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi. Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella gen`ia di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Cos`i dice il Signore Dio: Quest'oracolo e per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano. Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sar`a fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitu. Il principe, che e in mezzo a loro si caricher`a il bagaglio sulle spalle, nell'oscurit`a, e uscir`a per la breccia che verr`a fatta nel muro per farlo partire; si coprir`a il viso, per non vedere con gli occhi il paese. Ma io tendero la mia rete contro di lui ed egli rimarr`a preso nei miei lacci: lo condurro in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedr`a e l`a morir`a. Disperdero ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snudero dietro a loro la spada. Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avro dispersi fra le genti e li avro disseminati in paesi stranieri. Tuttavia ne risparmiero alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perche raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia. Al popolo del paese dirai: Cos`i dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perche la loro terra sar`a spogliata della sua abbondanza per l'empiet`a di tutti i suoi abitanti. Le citt`a popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore>>. Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, che cos'e questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce? Ebbene, riferisci loro: Cos`i dice il Signore Dio: Faro cessare questo proverbio e non si sentir`a piu ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avverer`a ogni visione. Infatti non ci sar`a piu visione falsa, ne predizione fallace in mezzo agli Israeliti, perche io, il Signore, parlero e attuero senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o gen`ia di ribelli, pronunziero una parola e l'attuero: parola del Signore Dio>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede e per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sar`a ritardata piu a lungo ogni mia parola: la parola che diro l'eseguiro. Oracolo del Signore Dio>>.
Capitolo 13. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e d`i a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Cos`i dice il Signore Dio: visioni. Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perche potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato? Pertanto dice il Signore Dio: Poiche voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. La mia mano sar`a sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, poiche ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'e; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. D`i a quegli intonacatori di mota: Cadr`a! Scender`a una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatener`a un uragano ed ecco, il muro e abbattuto. Allora non vi sar`a forse domandato: Dov'e la calcina con cui lo avevate intonacato? Percio dice il Signore Dio: Con ira scatenero un uragano, per la mia collera cadr`a una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadr`a grandine come pietre; demoliro il muro che avete intonacato di mota, lo atterrero e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso croller`a e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore. Quando avro sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi diro: Il muro non c'e piu e neppure gli intonacatori, i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore. Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. Percio dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strappero dalle vostre braccia e liberero la gente che voi avete catturato come uccelli. Straccero i vostri veli e liberero il mio popolo dalle vostre mani e non sar`a piu una preda in mano vostra; saprete cos`i che io sono il Signore. Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perche non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per questo non avrete piu visioni false, ne piu spaccerete incantesimi: liberero il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore>>.
Capitolo 14. Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. Mi fu rivolta allora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquit`a appena si mostri. Mi lascero interrogare da loro? Parla quindi e d`i loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avr`a innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avr`a rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquit`a e verr`a dal profeta, gli rispondero io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli, per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli. Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, poiche a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquit`a e poi viene dal profeta a consultarmi, rispondero io, il Signore, da me stesso. Distogliero la faccia da costui e ne faro un esempio e un proverbio, e lo sterminero dal mio popolo: saprete cos`i che io sono il Signore. Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stendero la mano contro di lui e lo cancellero dal mio popolo Israele. Ambedue porteranno la pena della loro iniquit`a. La pena di chi consulta sar`a uguale a quella del profeta, perche gli Israeliti non vadano piu errando lontano da me, ne piu si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io saro il loro Dio. Parola del Signore>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stermino uomini e bestie; anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noe, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci, anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto. Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto loro si salverebbero. Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noe, Daniele e Giobbe, giuro com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero ne figli ne figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia. Dice infatti il Signore Dio: Quando mandero contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, ecco vi sar`a in mezzo un residuo che si metter`a in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perche vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei>>. Parola del Signore Dio.
Capitolo 15. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta? Si adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa? Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare, il fuoco ne divora i due capi e anche il centro e bruciacchiato. Potr`a essere utile a qualche lavoro? Anche quand'era intatto, non serviva a niente: ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha bruciato, ci si ricaver`a forse qualcosa? Percio cos`i dice il Signore Dio: Come il legno della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, cos`i trattero gli abitanti di Gerusalemme. Volgero contro di loro la faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li divorer`a! Allora saprete che io sono il Signore quando volgero contro di loro la faccia e rendero il paese deserto, poiche sono stati infedeli>>, dice il Signore Dio.
Capitolo 16. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, f`a conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: Cos`i dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, ne fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita. Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubert`a; ma eri nuda e scoperta. Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua et`a era l'et`a dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudit`a; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. Cos`i fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre piu bella e giungesti fino ad esser regina. La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio. Tu pero, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare; poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio. Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedelt`a? Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. Fra tutte le tue nefandezze e infedelt`a non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue! Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura; ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedelt`a per irritarmi. Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata. Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta hai moltiplicato le tue infedelt`a nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. Come e stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! Ad ogni prostituta si d`a un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito loro doni perche da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno e corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita. Percio, o prostituta, ascolta la parola del Signore. Cos`i dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudit`a scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, ecco, io adunero da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scopriro di fronte a loro la tua nudit`a perche essi la vedano tutta. Ti infliggero la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riversero su di te furore e gelosia. Ti abbandonero nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. Incendieranno le tue case e sar`a fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti faro smettere di prostituirti e non distribuirai piu doni. Quando avro saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontaner`a da te; mi calmero e non mi adirero piu. Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io faro ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini. Ecco, ogni esperto di proverbi dovr`a dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo. Tua sorella maggiore e Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella piu piccola e Sodoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se cio fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sodoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! Ecco, questa fu l'iniquit`a di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente: insuperbirono e commisero cio che e abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. Samaria non ha peccato la met`a di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze piu di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse. Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono piu giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perche hai giustificato le tue sorelle. Ma io cambiero le loro sorti: cambiero le sorti di Sodoma e delle citt`a dipendenti, cambiero le sorti di Samaria e delle citt`a dipendenti; anche le tue sorti mutero in mezzo a loro, perche tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle. Tua sorella Sodoma e le citt`a dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le citt`a dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le citt`a dipendenti tornerete allo stato di prima. Eppure tua sorella Sodoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio, prima che fosse scoperta la tua malvagit`a? Perche ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte? Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. Poiche, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. Anch'io mi ricordero dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabiliro con te un'alleanza eterna. Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle piu piccole e io le daro a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza; io ratifichero la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, perche te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra piu bocca, quando ti avro perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio>>.
Capitolo 17. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti. Tu dirai: Dice il Signore Dio: dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di piume dal colore variopinto, venne sul Libano e porto via la cima del cedro; stronco il ramo piu alto e lo porto in un paese di mercanti, lo depose in una citt`a di negozianti. Scelse un germoglio del paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di grandi acque, lo pianto come un salice, perche germogliasse e diventasse una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite, che fece crescere i tralci e distese i rami. Ma c'era un'altra aquila grande, larga di ali, folta di penne. Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le radici e tese verso di lei i suoi tralci, perche la irrigasse dall'aiuola dove era piantata. In un campo fertile, lungo il corso di grandi acque, essa era piantata, per metter rami e dar frutto e diventare una vite magnifica. Riferisci loro: Dice il Signore Dio: Riuscir`a a prosperare? O non sveller`a forse l'aquila le sue radici e vendemmier`a il suo frutto e seccheranno tutti i tralci che ha messo? Non ci vorr`a un grande sforzo o molta gente per svellerla dalle radici. Ecco, essa e piantata: riuscir`a a prosperare? O non seccher`a del tutto non appena l'avr`a sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove e germogliata, seccher`a!>>. Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: <<Parla dunque a quella gen`ia di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? D`i ancora: Ecco, il re di Babilonia e giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i pr`incipi e li ha trasportati con se in Babilonia. Si e scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, perche il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. Ma questi gli si e ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perche gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potr`a prosperare, potr`a scampare chi ha agito cos`i? Chi ha infranto un patto potr`a uscirne senza danno? Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morir`a, in Babilonia. Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sar`a di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite umane. Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potr`a trovare scampo. Percio cos`i dice il Signore Dio: Com'e vero ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li faro ricadere sopra il suo capo. Stendero su di lui la mia rete e rimarr`a preso nel mio laccio. Lo portero in Babilonia e l`a lo giudichero per l'infedelt`a commessa contro di me. Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: cos`i saprete che io, il Signore, ho parlato. Dice il Signore Dio: Anch'io prendero dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami cogliero un ramoscello e lo piantero sopra un monte alto, massiccio; lo piantero sul monte alto d'Israele. Metter`a rami e far`a frutti e diventer`a un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposer`a. Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso; faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo faro>>.
Capitolo 18. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Perche andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele: e i denti dei figli si sono allegati? Com'e vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete piu questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio e mia; chi pecca morir`a. Se uno e giusto e osserva il diritto e la giustizia, se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurit`a, se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo, se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquit`a e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedelt`a, egli e giusto ed egli vivr`a, parola del Signore Dio. Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivr`a; poiche ha commesso queste azioni abominevoli, costui morir`a e dovr`a a se stesso la propria morte. Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, d`a il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo, desiste dall'iniquit`a, non presta a usura ne a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morir`a per l'iniquit`a di suo padre, ma certo vivr`a. Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morir`a per la sua iniquit`a. Voi dite: Perche il figlio non sconta l'iniquit`a del padre? Perche il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, percio egli vivr`a. Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquit`a del padre, ne il padre l'iniquit`a del figlio. Al giusto sar`a accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagit`a. Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivr`a, non morir`a. Nessuna delle colpe commesse sar`a ricordata, ma vivr`a per la giustizia che ha praticata. Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquit`a e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potr`a egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui e caduto e del peccato che ha commesso, egli morir`a. Voi dite: Non e retto il modo di agire del Signore. non e retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquit`a e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquit`a che ha commessa. E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si e allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivr`a e non morir`a. Eppure gli Israeliti van dicendo: Non e retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? Percio, o Israeliti, io giudichero ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquit`a, e l'iniquit`a non sar`a piu causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquit`a commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perche volete morire, o Israeliti? Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete>>.
Capitolo 19. Intona ora un lamento sui capi d'Israele dicendo: Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli. Essa innalzo uno dei cuccioli che divenne leone, imparo a sbranare la preda, a divorare gli uomini. Ma contro di lui le genti fecero lega, resto preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto. Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino. Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparo a sbranare la preda, a divorare gli uomini. Penetro nei loro palazzi, devasto le loro citt`a. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito. Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e resto preso nella loro fossa. Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perche non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele. Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua; ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevo in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la dissecco, dissecco i suoi frutti; il suo ramo robusto inarid`i e il fuoco lo divoro. Ora e trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa; un fuoco usc`i da un suo ramo, divoro tralci e frutti ed essa non ha piu alcun ramo robusto, uno scettro per dominare>>. Questo e un lamento e come lamento e passato nell'uso.
Capitolo 20. Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e d`i loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'e vero ch'io vivo, non mi lascero consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. D`i loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che e la piu bella fra tutte le terre. Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio. Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiche avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. Cos`i li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perche colui che le osserva viva per esse. Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perche sapessero che sono io, il Signore, che li santifico. Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perche l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli. Ma agii diversamente per il mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei piu condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la piu bella fra tutte le terre, perche avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. Tuttavia il mio occhio ebbe piet`a di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto. Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli: sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perche si sappia che sono io, il Signore vostro Dio. Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto. Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perche non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire. E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, perche non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. Feci s`i che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perche riconoscessero che io sono il Signore. Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e d`i loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedelt`a verso di me: dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e l`a fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: l`a depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni. Io dissi loro: Che cos'e quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura e rimasto fino ai nostri giorni. Ebbene, d`i agli Israeliti: Cos`i dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'e vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lascero consultare da voi. E cio che v'immaginate in cuor vostro non avverr`a, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribu degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. Com'e vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnero su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira. Poi vi faro uscire di mezzo ai popoli e vi radunero da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante e vi condurro nel deserto dei popoli e l`i a faccia a faccia vi giudichero. Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto cos`i giudichero voi, dice il Signore Dio. Vi faro passare sotto il mio bastone e vi condurro sotto il giogo dell'alleanza. Separero da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li faro uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: cos`i saprete che io sono il Signore. A voi, uomini d'Israele, cos`i dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete piu con le vostre offerte, con i vostri idoli; poiche sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servir`a tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; l`a mi saranno graditi e l`a richiedero le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. Io vi accettero come soave profumo, quando vi avro liberati dai popoli e vi avro radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrero santo in voi agli occhi delle genti. Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurro nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri. L`a vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagit`a che avete commesse. Allora saprete che io sono il Signore, quando agiro con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele>>. Parola del Signore Dio.
Capitolo 21. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accendero in te un fuoco che divorer`a in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegner`a e ogni sembiante sar`a bruciato dal mezzogiorno al settentrione. Ogni vivente vedr`a che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegner`a>>. Io dissi: <<Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non e forse costui uno che racconta delle favole?>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. Tu riferirai al paese d'Israele: Cos`i dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainero la spada e uccidero in te il giusto e il peccatore. Se uccidero in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sar`a contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. Cos`i ogni vivente sapr`a che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrer`a nel fodero. Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza. Quando ti domanderanno: Perche piangi?, risponderai: Perche e giunta la notizia che il cuore verr`a meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sar`a costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco e giunta e si compie>>. Parola del Signore Dio. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, profetizza e d`i loro: Cos`i dice il Signore Dio: aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! L'ha fatta affilare perche la si impugni, l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore! Grida e lamentati, o figlio dell'uomo, perche essa pesa sul mio popolo, su tutti i pr`incipi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Percio battiti il fianco, perche e una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio. Tu, o figlio dell'uomo, predici e batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, e la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li circonda. Perche i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare, affilata per il massacro. Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque si diriga la tua lama. Anch'io battero le mani e saziero la mia ira. Io, il Signore, ho parlato>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella citt`a. Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabb`a degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella citt`a fortificata. Infatti il re di Babilonia e fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato. Nella sua destra e uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee. Ma questo non e che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli pero ricorda loro l'iniquit`a per cui saranno catturati>>. Percio dice il Signore: <<Poiche voi avete fatto ricordare le vostre iniquit`a, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiche ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui e giunto il giorno con il tempo della tua iniquit`a finale, cos`i dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sar`a cambiato: cio che e basso sar`a elevato e cio che e alto sar`a abbassato. In rovina, in rovina, in rovina la ridurro e non si rialzer`a piu finche non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la daro>>. Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: <<Cos`i dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. D`i dunque: La spada, la spada e sguainata per la strage, e affilata per sterminare, per lampeggiare, mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sar`a messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno e venuto, al colmo della loro malvagit`a. Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudichero; rovescero su di te il mio sdegno, contro di te soffiero nel fuoco della mia ira e ti abbandonero in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sar`a intrisa la terra, non ti si ricorder`a piu perche io, il Signore, ho parlato>>.
Capitolo 22. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la citt`a sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O citt`a che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perche giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti rendero percio l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra. I vicini e i lontani si faran beffe di te o citt`a infamata e piena di disordini. Ecco in te i pr`incipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova. Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'e in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione. Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio. Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che e versato in mezzo a te. Regger`a il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo faro; ti disperdero fra le nazioni e ti disseminero in paesi stranieri; ti purifichero della tua immondezza, poi ti riprendero in eredit`a davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. Percio cos`i dice il Signore: Poiche vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunero dentro Gerusalemme. Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, cos`i io, con ira e con sdegno, vi mettero tutti insieme e vi faro fondere; vi radunero, contro di voi soffiero nel fuoco del mio sdegno e vi fondero in mezzo alla citt`a. Come si fonde l'argento nel crogiuolo, cos`i sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi>>. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, d`i a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. Dentro di essa i suoi pr`incipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Cos`i parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato. Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perche io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. Io rovescero su di essi il mio sdegno: li consumero con il fuoco della mia collera: la loro condotta faro ricadere sulle loro teste>>. Oracolo del Signore Dio.
Capitolo 23. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale. Esse si chiamano Ool`a la maggiore e Oolib`a la piu piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Ool`a e Samaria e Oolib`a e Gerusalemme. Ool`a mentre era mia si dimostro infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, vestiti di porpora, pr`incipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contamino con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. Non rinuncio alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. Essi scoprirono la sua nudit`a, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne cos`i come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei. Sua sorella Oolib`a la vide e si corruppe piu di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedelt`a supero la sorella. Spasimo per gli Assiri suoi vicini, pr`incipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. Ma essa moltiplico le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: essa se ne innamoro non appena li vide e invio loro messaggeri in Caldea. I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contamino con loro finche ne fu nauseata. Poiche aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudit`a, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. Ma essa continuo a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventu, quando si prostituiva in Egitto. Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, e cos`i rinnovo l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. Per questo, Oolib`a, cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurro contro di te da ogni parte, i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekod, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, pr`incipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi; verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. Scatenero la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e cio che rimarr`a di te sar`a preda del fuoco. Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. Mettero fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai piu gli occhi verso di loro, non ricorderai piu l'Egitto. Perche cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sar`a svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonest`a. Cos`i sarai trattata perche tu mi hai tradito con le genti, perche ti sei contaminata con i loro idoli. Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porro nelle tue mani>>. Dice il Signore Dio: profonda e larga, sarai oggetto di derisione e di scherno; la coppa sar`a di grande capacit`a. Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio era la coppa di tua sorella Samaria. Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiche io ho parlato>>. Parola del Signore. Percio dice il Signore Dio: <<Poiche tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonest`a e le tue dissolutezze!>>. Il Signore mi disse: <<Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Ool`a e Oolib`a? Non mostrerai ad esse i loro abomini? Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa! Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo. Io pensavo di costei, abituata agli adulteri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni. Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: cos`i entrarono da Ool`a e da Oolib`a, donne di malaffare. Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue>>. Dice infatti il Signore Dio: <<Si far`a venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapider`a e le far`a a pezzi con le spade; ne uccider`a i figli e le figlie e dar`a alle fiamme le case. Eliminero cos`i un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete cos`i che io sono il Signore Dio>>.
Capitolo 24. Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perche proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. Proponi una parabola a questa gen`ia di ribelli dicendo loro: Cos`i dice il Signore Dio: mettila e versavi acqua. Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e riempila di ossi scelti; prendi il meglio del gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, s`i che si cuociano dentro anche gli ossi. Poiche dice il Signore Dio: Guai alla citt`a sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti, poiche il suo sangue e dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere. Per provocare la mia collera, per farne vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo. Percio dice il Signore Dio: Guai alla citt`a sanguinaria! Anch'io faro grande il rogo. Ammassa la legna, f`a divampare il fuoco, f`a consumare la carne, riducila in poltiglia e le ossa siano riarse. Vuota la pentola sulla brace, perche si riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'e dentro e si consumi la sua ruggine. Quanta fatica! Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il fuoco. La tua immondezza e esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Percio dalla tua immondezza non sarai purificata finche non avro sfogato su di te la mia collera. Io, il Signore, ho parlato! Questo avverr`a, lo compiro senza revoca; non avro ne piet`a, ne compassione. Ti giudichero secondo la tua condotta e i tuoi misfatti>>. Oracolo del Signore Dio. Mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che e la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto>>. La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie mor`i. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: <<Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?>>. Io risposi: <<Il Signore mi ha parlato: Annunzia agli Israeliti: Cos`i dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquit`a e gemerete l'uno con l'altro. Ezechiele sar`a per voi un segno: quando cio avverr`a, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui togliero loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, allora verr`a a te un profugo per dartene notizia. In quel giorno la tua bocca si aprir`a per parlare con il profugo, parlerai e non sarai piu muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore>>.