Vangelo secondo Luca
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Capitolo 1. Poiche molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, cos`i ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perche ti possa rendere conto della solidit`a degli insegnamenti che hai ricevuto. Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Ab`ia, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perche Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli tocco in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbo e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: <<Non temere, Zaccaria, la tua preghiera e stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti dar`a un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiche egli sar`a grande davanti al Signore; non berr`a vino ne bevande inebrianti, sar`a pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurr`a molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminer`a innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto>>. Zaccaria disse all'angelo: <<Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie e avanzata negli anni>>. L'angelo gli rispose: <<Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perche non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo>>. Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi usc`i e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, torno a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concep`i e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: <<Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si e degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini>>. Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una citt`a della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: <<Ti saluto, o piena di grazia, il Signore e con te>>. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: <<Non temere, Maria, perche hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesu. Sar`a grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli dar`a il trono di Davide suo padre e regner`a per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avr`a fine>>. Allora Maria disse all'angelo: <<Come e possibile? Non conosco uomo>>. Le rispose l'angelo: <<Lo Spirito Santo scender`a su di te, su te stender`a la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascer`a sar`a dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo e il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla e impossibile a Dio>>. Allora Maria disse: <<Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto>>. E l'angelo part`i da lei. In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una citt`a di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, saluto Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussulto nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamo a gran voce: <<Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto e giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore>>. Allora Maria disse: e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perche ha guardato l'umilt`a della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo e il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre>>. Maria rimase con lei circa tre mesi, poi torno a casa sua. Per Elisabetta intanto si comp`i il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: <<No, si chiamer`a Giovanni>>. Le dissero: <<Non c'e nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome>>. Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: <<Giovanni e il suo nome>>. Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si apr`i la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: <<Che sar`a mai questo bambino?>> si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profeto dicendo: <<Benedetto il Signore Dio d'Israele, perche ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Cos`i egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si e ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santit`a e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perche andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bont`a misericordiosa del nostro Dio, per cui verr`a a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace>>. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Capitolo 2. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordino che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua citt`a. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla citt`a di Nazaret e dalla Galilea sal`i in Giudea alla citt`a di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perche non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presento davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: <<Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sar`a di tutto il popolo: oggi vi e nato nella citt`a di Davide un salvatore, che e il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia>>. E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: <<Gloria a Dio nel piu alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama>>. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: <<Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere>>. Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono cio che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesu, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mose, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come e scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sar`a sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si reco al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesu per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: <<Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perche i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele>>. Il padre e la madre di Gesu si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlo a Maria, sua madre: <<Egli e qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perche siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafigger`a l'anima>>. C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribu di Aser. Era molto avanzata in et`a, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro citt`a di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesu rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: <<Figlio, perche ci hai fatto cos`i? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo>>. Ed egli rispose: <<Perche mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?>>. Ma essi non compresero le sue parole. Part`i dunque con loro e torno a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesu cresceva in sapienza, et`a e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Capitolo 3. Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Tracon`itide, e Lis`ania tetrarca dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'e scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedr`a la salvezza di Dio! Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: <<Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perche io vi dico che Dio puo far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. Anzi, la scure e gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sar`a tagliato e buttato nel fuoco>>. Le folle lo interrogavano: <<Che cosa dobbiamo fare?>>. Rispondeva: <<Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto>>. Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: <<Maestro, che dobbiamo fare?>>. Ed egli disse loro: <<Non esigete nulla di piu di quanto vi e stato fissato>>. Lo interrogavano anche alcuni soldati: <<E noi che dobbiamo fare?>>. Rispose: <<Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe>>. Poiche il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: <<Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che e piu forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzer`a in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucer`a con fuoco inestinguibile>>. Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella. Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erod`iade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione. Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesu, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si apr`i e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: <<Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto>>. Gesu quando incomincio il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Matt`at, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Inn`ai, figlio di Giuseppe, figlio di Mattat`ia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Nagg`ai, figlio di Maat, figlio di Mattat`ia, figlio di Semein, figlio di Iosek, figlio di Ioda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabele, figlio di Salatiel, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmad`am, figlio di Er, figlio di Gesu, figlio di Eliezer, figlio di Iorim, figlio di Matt`at, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, figlio di Melea, figlio di Menna, figlio di Mattat`a, figlio di Nat`am, figlio di Davide, figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Na`asson, figlio di Aminad`ab, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arf`acsad, figlio di Sem, figlio di Noe, figlio di Lamech, figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleel, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Capitolo 4. Gesu, pieno di Spirito Santo, si allontano dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangio nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: <<Se tu sei Figlio di Dio, d`i a questa pietra che diventi pane>>. Gesu gli rispose: <<Sta scritto: Non di solo pane vivr`a l'uomo>>. Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: <<Ti daro tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perche e stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sar`a tuo>>. Gesu gli rispose: <<Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai>>. Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: <<Se tu sei Figlio di Dio, buttati giu; sta scritto infatti: perche essi ti custodiscano; e anche: perche il tuo piede non inciampi in una pietra>>. Gesu gli rispose: <<E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo>>. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontano da lui per ritornare al tempo fissato. Gesu ritorno in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si reco a Nazaret, dove era stato allevato; ed entro, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzo a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovo il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore e sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libert`a gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolo il volume, lo consegno all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora comincio a dire: <<Oggi si e adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi>>. Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: <<Non e il figlio di Giuseppe?>>. Ma egli rispose: <<Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, f`allo anche qui, nella tua patria!>>. Poi aggiunse: <<Nessun profeta e bene accetto in patria. Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro>>. All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della citt`a e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro citt`a era situata, per gettarlo giu dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne ando. Poi discese a Cafarnao, una citt`a della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perche parlava con autorit`a. Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e comincio a gridare forte: <<Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesu Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!>>. Gesu gli intimo: <<Taci, esci da costui!>>. E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, usc`i da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: <<Che parola e mai questa, che comanda con autorit`a e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?>>. E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione. Uscito dalla sinagoga entro nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Chinatosi su di lei, intimo alla febbre, e la febbre la lascio. Levatasi all'istante, la donna comincio a servirli. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano demoni gridando: <<Tu sei il Figlio di Dio!>>. Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perche sapevano che era il Cristo. Sul far del giorno usc`i e si reco in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perche non se ne andasse via da loro. Egli pero disse: <<Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre citt`a; per questo sono stato mandato>>. E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Capitolo 5. Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Sal`i in una barca, che era di Simone, e lo prego di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: <<Prendi il largo e calate le reti per la pesca>>. Simone rispose: <<Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola gettero le reti>>. E avendolo fatto, presero una quantit`a enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si getto alle ginocchia di Gesu, dicendo: <<Signore, allontanati da me che sono un peccatore>>. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; cos`i pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesu disse a Simone: <<Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini>>. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Un giorno Gesu si trovava in una citt`a e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si getto ai piedi pregandolo: <<Signore, se vuoi, puoi sanarmi>>. Gesu stese la mano e lo tocco dicendo: <<Lo voglio, sii risanato!>>. E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: <<V`a, mostrati al sacerdote e f`a l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mose, perche serva di testimonianza per essi>>. La sua fama si diffondeva ancor piu; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermit`a. Ma Gesu si ritirava in luoghi solitari a pregare. Un giorno sedeva insegnando. Sedevano l`a anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesu, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: <<Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi>>. Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: <<Chi e costui che pronuncia bestemmie? Chi puo rimettere i peccati, se non Dio soltanto?>>. Ma Gesu, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: <<Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa e piu facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perche sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamo rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e v`a a casa tua>>. Subito egli si alzo davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avvio verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: <<Oggi abbiamo visto cose prodigiose>>. Dopo cio egli usc`i e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: <<Seguimi!>>. Egli, lasciando tutto, si alzo e lo segu`i. Poi Levi gli preparo un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: <<Perche mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?>>. Gesu rispose: <<Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi>>. Allora gli dissero: <<I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; cos`i pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!>>. Gesu rispose: <<Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo e con loro? Verranno pero i giorni in cui lo sposo sar`a strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno>>. Diceva loro anche una parabola: <<Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perche dice: Il vecchio e buono!>>.
Capitolo 6. Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: <<Perche fate cio che non e permesso di sabato?>>. Gesu rispose: <<Allora non avete mai letto cio che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? Come entro nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangio e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?>>. E diceva loro: <<Il Figlio dell'uomo e signore del sabato>>. Un altro sabato egli entro nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era l`a un uomo, che aveva la mano destra inaridita. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. Ma Gesu era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: <<Alzati e mettiti nel mezzo!>>. L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. Poi Gesu disse loro: <<Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?>>. E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: <<Stendi la mano!>>. Egli lo fece e la mano guar`i. Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesu. In quei giorni Gesu se ne ando sulla montagna a pregare e passo la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamo a se i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamo anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Disceso con loro, si fermo in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perche da lui usciva una forza che sanava tutti. Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesu diceva: <<Beati voi poveri, perche vostro e il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perche sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perche riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perche, ecco, la vostra ricompensa e grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perche avete gia la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perche avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perche sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. D`a a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Cio che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sar`a grande e sarete figli dell'Altissimo; perche egli e benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come e misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sar`a perdonato; date e vi sar`a dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sar`a versata nel grembo, perche con la misura con cui misurate, sar`a misurato a voi in cambio>>. Disse loro anche una parabola: <<Puo forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non e da piu del maestro; ma ognuno ben preparato sar`a come il suo maestro. Perche guardi la pagliuzza che e nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che e nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che e nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che e nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. Non c'e albero buono che faccia frutti cattivi, ne albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, ne si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perche la bocca parla dalla pienezza del cuore. Perche mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate cio che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrero a chi e simile: e simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riusc`i a smuoverla perche era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, e simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la invest`i e subito crollo; e la rovina di quella casa fu grande>>.
Capitolo 7. Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entro in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Percio, avendo udito parlare di Gesu, gli mando alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesu lo pregavano con insistenza: <<Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perche ama il nostro popolo, ed e stato lui a costruirci la sinagoga>>. Gesu si incammino con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mando alcuni amici a dirgli: <<Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sar`a guarito. Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorit`a, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: V`a ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: F`a questo, ed egli lo fa>>. All'udire questo Gesu resto ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: <<Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede cos`i grande!>>. E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. In seguito si reco in una citt`a chiamata Naim e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della citt`a, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della citt`a era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: <<Non piangere!>>. E accostatosi tocco la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: <<Giovinetto, dico a te, alzati!>>. Il morto si levo a sedere e incomincio a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: <<Un grande profeta e sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo>>. La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamo due di essi e li mando a dire al Signore: <<Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?>>. Venuti da lui, quegli uomini dissero: <<Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?>>. In quello stesso momento Gesu guar`i molti da malattie, da infermit`a, da spiriti cattivi e dono la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: <<Andate e riferite a Giovanni cio che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri e annunziata la buona novella. E beato e chiunque non sar`a scandalizzato di me!>>. Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesu comincio a dire alla folla riguardo a Giovanni: <<Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? S`i, vi dico, e piu che un profeta. Egli e colui del quale sta scritto: egli preparer`a la via davanti a te. Io vi dico, tra i nati di donna non c'e nessuno piu grande di Giovanni, e il piu piccolo nel regno di Dio e piu grande di lui. Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio. A chi dunque paragonero gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza e stata resa giustizia da tutti i suoi figli>>. Uno dei farisei lo invito a mangiare da lui. Egli entro nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella citt`a, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchio piangendo ai piedi di lui e comincio a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l'aveva invitato penso tra se. <<Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna e colei che lo tocca: e una peccatrice>>. Gesu allora gli disse: <<Simone, ho una cosa da dirti>>. Ed egli: <<Maestro, d`i pure>>. <<Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condono il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amer`a di piu?>>. Simone rispose: <<Suppongo quello a cui ha condonato di piu>>. Gli disse Gesu: <<Hai giudicato bene>>. E volgendosi verso la donna, disse a Simone: <<Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiche ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco>>. Poi disse a lei: <<Ti sono perdonati i tuoi peccati>>. Allora i commensali cominciarono a dire tra se: <<Chi e quest'uomo che perdona anche i peccati?>>. Ma egli disse alla donna: <<La tua fede ti ha salvata; v`a in pace!>>.
Capitolo 8. In seguito egli se ne andava per le citt`a e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermit`a: Maria di M`agdala, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. Poiche una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni citt`a, disse con una parabola: <<Il seminatore usc`i a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inarid`i per mancanza di umidit`a. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germoglio e frutto cento volte tanto>>. Detto questo, esclamo: <<Chi ha orecchi per intendere, intenda!>>. I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli disse: <<A voi e dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perche e udendo non intendano. Il significato della parabola e questo: Il seme e la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perche non credano e cos`i siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza. Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perche chi entra veda la luce. Non c'e nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perche a chi ha sar`a dato, ma a chi non ha sar`a tolto anche cio che crede di avere>>. Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: <<Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti>>. Ma egli rispose: <<Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica>>. Un giorno sal`i su una barca con i suoi discepoli e disse: <<Passiamo all'altra riva del lago>>. Presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormento. Un turbine di vento si abbatte sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: <<Maestro, maestro, siamo perduti!>>. E lui, destatosi, sgrido il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. Allora disse loro: <<Dov'e la vostra fede?>>. Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: <<Chi e dunque costui che d`a ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?>>. Approdarono nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea. Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della citt`a posseduto dai demoni. Da molto tempo non portava vestiti, ne abitava in casa, ma nei sepolcri. Alla vista di Gesu gli si getto ai piedi urlando e disse a gran voce: <<Che vuoi da me, Gesu, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!>>. Gesu infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. Gesu gli domando: <<Qual e il tuo nome?>>. Rispose: <<Legione>>, perche molti demoni erano entrati in lui. E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. Vi era l`a un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. I demoni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annego. Quando videro cio che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella citt`a e nei villaggi. La gente usc`i per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesu e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesu; e furono presi da spavento. Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni gli chiese che si allontanasse da loro, perche avevano molta paura. Gesu, salito su una barca, torno indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demoni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedo dicendo: <<Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto>>. L'uomo se ne ando, proclamando per tutta la citt`a quello che Gesu gli aveva fatto. Al suo ritorno, Gesu fu accolto dalla folla, poiche tutti erano in attesa di lui. Ed ecco venne un uomo di nome Giairo, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesu, lo pregava di recarsi a casa sua, perche aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicino alle spalle e gli tocco il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arresto. Gesu disse: <<Chi mi ha toccato?>>. Mentre tutti negavano, Pietro disse: <<Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia>>. Ma Gesu disse: <<Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza e uscita da me>>. Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiaro davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: <<Figlia, la tua fede ti ha salvata, v`a in pace!>>. Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: <<Tua figlia e morta, non disturbare piu il maestro>>. Ma Gesu che aveva udito rispose: <<Non temere, soltanto abbi fede e sar`a salvata>>. Giunto alla casa, non lascio entrare nessuno con se, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesu disse: <<Non piangete, perche non e morta, ma dorme>>. Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: <<Fanciulla, alzati!>>. Il suo spirito ritorno in lei ed ella si alzo all'istante. Egli ordino di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomando loro di non raccontare a nessuno cio che era accaduto.
Capitolo 9. Egli allora chiamo a se i Dodici e diede loro potere e autorit`a su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mando ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: <<Non prendete nulla per il viaggio, ne bastone, ne bisaccia, ne pane, ne denaro, ne due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, l`a rimanete e di l`a poi riprendete il cammino. Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro citt`a, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi>>. Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. Intanto il tetrarca Erode sent`i parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perche alcuni dicevano: <<Giovanni e risuscitato dai morti>>, altri: <<E' apparso Elia>>, e altri ancora: <<E' risorto uno degli antichi profeti>>. Ma Erode diceva: <<Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi e dunque costui, del quale sento dire tali cose?>>. E cercava di vederlo. Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesu tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con se e si ritiro verso una citt`a chiamata Bets`aida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: <<Congeda la folla, perche vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiche qui siamo in una zona deserta>>. Gesu disse loro: <<Dategli voi stessi da mangiare>>. Ma essi risposero: <<Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente>>. C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: <<Fateli sedere per gruppi di cinquanta>>. Cos`i fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzo e li diede ai discepoli perche li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. Un giorno, mentre Gesu si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: <<Chi sono io secondo la gente?>>. Essi risposero: <<Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che e risorto>>. Allora domando: <<Ma voi chi dite che io sia?>>. Pietro, prendendo la parola, rispose: <<Il Cristo di Dio>>. Egli allora ordino loro severamente di non riferirlo a nessuno. <<Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno>>. Poi, a tutti, diceva: <<Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorr`a salvare la propria vita, la perder`a, ma chi perder`a la propria vita per me, la salver`a. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergogner`a di me e delle mie parole, di lui si vergogner`a il Figlio dell'uomo, quando verr`a nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In verit`a vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio>>. Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con se Pietro, Giovanni e Giacomo e sal`i sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambio d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mose ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesu: <<Maestro, e bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mose e una per Elia>>. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava cos`i, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube usc`i una voce, che diceva: <<Questi e il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo>>. Appena la voce cesso, Gesu resto solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno cio che avevano visto. Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: <<Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perche e l'unico che ho. Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli d`a schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti>>. Gesu rispose: <<O generazione incredula e perversa, fino a quando saro con voi e vi sopportero? Conducimi qui tuo figlio>>. Mentre questi si avvicinava, il demonio lo getto per terra agitandolo con convulsioni. Gesu minaccio lo spirito immondo, risano il fanciullo e lo consegno a suo padre. E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. discepoli: <<Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini>>. Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava cos`i misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il piu grande. Allora Gesu, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: <<Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiche chi e il piu piccolo tra tutti voi, questi e grande>>. Giovanni prese la parola dicendo: <<Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perche non e con noi tra i tuoi seguaci>>. Ma Gesu gli rispose: <<Non glielo impedite, perche chi non e contro di voi, e per voi>>. Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme e mando avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perche era diretto verso Gerusalemme. Quando videro cio, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: <<Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?>>. Ma Gesu si volto e li rimprovero. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: <<Ti seguiro dovunque tu vada>>. Gesu gli rispose: <<Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo>>. A un altro disse: <<Seguimi>>. E costui rispose: <<Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre>>. Gesu replico: <<Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu v`a e annunzia il regno di Dio>>. Un altro disse: <<Ti seguiro, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa>>. Ma Gesu gli rispose: <<Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, e adatto per il regno di Dio>>.
Capitolo 10. Dopo questi fatti il Signore designo altri settantadue discepoli e li invio a due a due avanti a se in ogni citt`a e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: <<La messe e molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perche mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, ne bisaccia, ne sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sar`a un figlio della pace, la vostra pace scender`a su di lui, altrimenti ritorner`a su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perche l'operaio e degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una citt`a e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sar`a messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si e avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una citt`a e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra citt`a che si e attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate pero che il regno di Dio e vicino. Io vi dico che in quel giorno Sodoma sar`a trattata meno duramente di quella citt`a. Guai a te, Corazin, guai a te, Bets`aida! Perche se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Percio nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato>>. I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: <<Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome>>. Egli disse: <<Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potr`a danneggiare. Non rallegratevi pero perche i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli>>. In quello stesso istante Gesu esulto nello Spirito Santo e disse: <<Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. S`i, Padre, perche cos`i a te e piaciuto. Ogni cosa mi e stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi e il Figlio se non il Padre, ne chi e il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare>>. E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: <<Beati gli occhi che vedono cio che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere cio che voi vedete, ma non lo videro, e udire cio che voi udite, ma non l'udirono>>. Un dottore della legge si alzo per metterlo alla prova: <<Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?>>. Gesu gli disse: <<Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?>>. Costui rispose: <<Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso>>. E Gesu: <<Hai risposto bene; f`a questo e vivrai>>. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesu: <<E chi e il mio prossimo?>>. Gesu riprese: spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passo oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passo oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fascio le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo porto a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e cio che spenderai in piu, te lo rifondero al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che e incappato nei briganti?>>. Quegli rispose: <<Chi ha avuto compassione di lui>>. Gesu gli disse: <<V`a e anche tu f`a lo stesso>>. Mentre erano in cammino, entro in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesu, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: <<Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti>>. Ma Gesu le rispose: <<Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola e la cosa di cui c'e bisogno. Maria si e scelta la parte migliore, che non le sar`a tolta>>.
Capitolo 11. Un giorno Gesu si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: <<Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli>>. Ed egli disse loro: <<Quando pregate, dite: venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perche anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione>>. Poi aggiunse: <<Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perche e giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta e gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzer`a a darglieli per amicizia, si alzer`a a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sar`a dato, cercate e troverete, bussate e vi sar`a aperto. Perche chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sar`a aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli dar`a una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dar`a al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dar`a uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piu il Padre vostro celeste dar`a lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!>>. Gesu stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto comincio a parlare e le folle rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: <<E' in nome di Beelzebul, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni>>. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: <<Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana e diviso in se stesso, come potr`a stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni in nome di Beelzebul. Ma se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Percio essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, e dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno piu forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non e con me, e contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornero nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con se altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima>>. Mentre diceva questo, una donna alzo la voce di mezzo alla folla e disse: <<Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!>>. Ma egli disse: <<Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!>>. Mentre le folle si accalcavano, Gesu comincio a dire: <<Questa generazione e una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sar`a dato nessun segno fuorche il segno di Giona. Poiche come Giona fu un segno per quelli di N`inive, cos`i anche il Figlio dell'uomo lo sar`a per questa generazione. La regina del sud sorger`a nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condanner`a; perche essa venne dalle estremit`a della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben piu di Salomone c'e qui. Quelli di N`inive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perche essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben piu di Giona c'e qui. Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perche quanti entrano vedano la luce. La lucerna del tuo corpo e l'occhio. Se il tuo occhio e sano, anche il tuo corpo e tutto nella luce; ma se e malato, anche il tuo corpo e nelle tenebre. Bada dunque che la luce che e in te non sia tenebra. Se il tuo corpo e tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sar`a luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore>>. Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invito a pranzo. Egli entro e si mise a tavola. Il fariseo si meraviglio che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: <<Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno e pieno di rapina e di iniquit`a. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'e dentro, ed ecco, tutto per voi sar`a mondo. Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perche siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo>>. Uno dei dottori della legge intervenne: <<Maestro, dicendo questo, offendi anche noi>>. Egli rispose: <<Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Cos`i voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Mandero a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perche sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. S`i, vi dico, ne sar`a chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito>>. Quando fu uscito di l`a, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Capitolo 12. Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesu comincio a dire anzitutto ai discepoli: <<Guardatevi dal lievito dei farisei, che e l'ipocrisia. Non c'e nulla di nascosto che non sar`a svelato, ne di segreto che non sar`a conosciuto. Pertanto cio che avrete detto nelle tenebre, sar`a udito in piena luce; e cio che avrete detto all'orecchio nelle stanze piu interne, sar`a annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far piu nulla. Vi mostrero invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. S`i, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi e dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete piu di molti passeri. Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscer`a davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscer`a davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegher`a davanti agli uomini sar`a rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parler`a contro il Figlio dell'uomo gli sar`a perdonato, ma chi bestemmier`a lo Spirito Santo non gli sar`a perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorit`a, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perche lo Spirito Santo vi insegner`a in quel momento cio che bisogna dire>>. Uno della folla gli disse: <<Maestro, d`i a mio fratello che divida con me l'eredit`a>>. Ma egli rispose: <<O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?>>. E disse loro: <<Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perche anche se uno e nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni>>. Disse poi una parabola: <<La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra se: Che faro, poiche non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Faro cos`i: demoliro i miei magazzini e ne costruiro di piu grandi e vi raccogliero tutto il grano e i miei beni. Poi diro a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sar`a richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sar`a? Cos`i e di chi accumula tesori per se, e non arricchisce davanti a Dio>>. Poi disse ai discepoli: <<Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; ne per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale piu del cibo e il corpo piu del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio ne granaio, e Dio li nutre. Quanto piu degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, puo aggiungere un'ora sola alla sua vita? Se dunque non avete potere neanche per la piu piccola cosa, perche vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste cos`i l'erba del campo, che oggi c'e e domani si getta nel forno, quanto piu voi, gente di poca fede? Non cercate percio che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. Non temere, piccolo gregge, perche al Padre vostro e piaciuto di darvi il suo regno. Vendete cio che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perche dove e il vostro tesoro, l`a sar`a anche il vostro cuore. Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno trover`a ancora svegli; in verit`a vi dico, si cinger`a le sue vesti, li far`a mettere a tavola e passer`a a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li trover`a cos`i, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perche il Figlio dell'uomo verr`a nell'ora che non pensate>>. Allora Pietro disse: <<Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?>>. Il Signore rispose: <<Qual e dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porr`a a capo della sua servitu, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, trover`a al suo lavoro. In verit`a vi dico, lo metter`a a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriver`a nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punir`a con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volont`a del padrone, non avr`a disposto o agito secondo la sua volont`a, ricever`a molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avr`a fatto cose meritevoli di percosse, ne ricever`a poche. A chiunque fu dato molto, molto sar`a chiesto; a chi fu affidato molto, sar`a richiesto molto di piu. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso! C'e un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finche non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera>>. Diceva ancora alle folle: <<Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e cos`i accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sar`a caldo, e cos`i accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perche non giudicate da voi stessi cio che e giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perche non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finche non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo>>.
Capitolo 13. In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesu rispose: <<Credete che quei Galilei fossero piu peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovino la torre di S`iloe e li uccise, credete che fossero piu colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo>>. Disse anche questa parabola: <<Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovo. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perche deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finche io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porter`a frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai>>. Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era l`a una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesu la vide, la chiamo a se e le disse: <<Donna, sei libera dalla tua infermit`a>>, e le impose le mani. Subito quella si raddrizzo e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perche Gesu aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: <<Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato>>. Il Signore replico: <<Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?>>. Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Diceva dunque: <<A che cosa e simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomigliero? E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi e cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami>>. E ancora: <<A che cosa rassomigliero il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finche sia tutta fermentata>>. Passava per citt`a e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: <<Signore, sono pochi quelli che si salvano?>>. Rispose: <<Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perche molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzer`a e chiuder`a la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponder`a: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarer`a: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquit`a! L`a ci sar`a pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi>>. In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: <<Parti e vattene via di qui, perche Erode ti vuole uccidere>>. Egli rispose: <<Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avro finito. Pero e necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perche non e possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete piu fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!>>.
Capitolo 14. Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesu disse: <<E' lecito o no curare di sabato?>>. Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guar`i e lo congedo. Poi disse: <<Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirer`a subito fuori in giorno di sabato?>>. E non potevano rispondere nulla a queste parole. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: <<Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perche non ci sia un altro invitato piu ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, v`a a metterti all'ultimo posto, perche venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa piu avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perche chiunque si esalta sar`a umiliato, e chi si umilia sar`a esaltato>>. Disse poi a colui che l'aveva invitato: <<Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, ne i tuoi fratelli, ne i tuoi parenti, ne i ricchi vicini, perche anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perche non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti>>. Uno dei commensali, avendo udito cio, gli disse: <<Beato chi manger`a il pane nel regno di Dio!>>. Gesu rispose: <<Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mando il suo servo a dire agli invitati: Venite, e pronto. Ma tutti, all'unanimit`a, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e percio non posso venire. Al suo ritorno il servo rifer`i tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della citt`a e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, e stato fatto come hai ordinato, ma c'e ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perche la mia casa si riempia. Perche vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assagger`a la mia cena>>. Siccome molta gente andava con lui, egli si volto e disse: <<Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puo essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non puo essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non puo finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non e stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puo affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro e ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. Cos`i chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non puo essere mio discepolo. Il sale e buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si saler`a? Non serve ne per la terra ne per il concime e cos`i lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda>>.
Capitolo 15. Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: <<Costui riceve i peccatori e mangia con loro>>. Allora egli disse loro questa parabola: <<Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finche non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perche ho trovato la mia pecora che era perduta. Cos`i, vi dico, ci sar`a piu gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finche non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perche ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Cos`i, vi dico, c'e gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte>>. Disse ancora: <<Un uomo aveva due figli. Il piu giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio piu giovane, raccolte le sue cose, part`i per un paese lontano e l`a sperpero le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli comincio a trovarsi nel bisogno. Allora ando e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mando nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientro in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi levero e andro da mio padre e gli diro: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono piu degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Part`i e si incammino verso suo padre. gli si getto al collo e lo bacio. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono piu degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito piu bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perche questo mio figlio era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, ud`i la musica e le danze; chiamo un servo e gli domando che cosa fosse tutto cio. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perche lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbio, e non voleva entrare. Il padre allora usc`i a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute e tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto cio che e mio e tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perche questo tuo fratello era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato>>.
Capitolo 16. Diceva anche ai discepoli: <<C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamo e gli disse: Che e questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perche non puoi piu essere amministratore. L'amministratore disse tra se: Che faro ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perche, quando saro stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamo uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodo quell'amministratore disonesto, perche aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piu scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perche, quand'essa verr`a a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi e fedele nel poco, e fedele anche nel molto; e chi e disonesto nel poco, e disonesto anche nel molto. Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affider`a quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi dar`a la vostra? Nessun servo puo servire a due padroni: o odier`a l'uno e amer`a l'altro oppure si affezioner`a all'uno e disprezzer`a l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona>>. I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. Egli disse: <<Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: cio che e esaltato fra gli uomini e cosa detestabile davanti a Dio. La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi. E' piu facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziche cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio. C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero mor`i e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Mor`i anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levo gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi piet`a di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perche questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui e consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di piu, tra noi e voi e stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, ne di cost`i si puo attraversare fino a noi. E quegli replico: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perche ho cinque fratelli. Li ammonisca, perche non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mose e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andr`a da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mose e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi>>.
Capitolo 17. Disse ancora ai suoi discepoli: <<E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai>>. Gli apostoli dissero al Signore: <<Aumenta la nostra fede!>>. Il Signore rispose: <<Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dir`a quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dir`a piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finche io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterr`a obbligato verso il suo servo, perche ha eseguito gli ordini ricevuti? Cos`i anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi e stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare>>. Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesu attraverso la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: <<Gesu maestro, abbi piet`a di noi!>>. Appena li vide, Gesu disse: <<Andate a presentarvi ai sacerdoti>>. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, torno indietro lodando Dio a gran voce; e si getto ai piedi di Gesu per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesu osservo: <<Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si e trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?>>. E gli disse: <<Alzati e v`a; la tua fede ti ha salvato!>>. Interrogato dai farisei: <<Quando verr`a il regno di Dio?>>, rispose: <<Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dir`a: Eccolo qui, o: eccolo l`a. Perche il regno di Dio e in mezzo a voi!>>. Disse ancora ai discepoli: <<Verr`a un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: Eccolo l`a, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. Perche come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, cos`i sar`a il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima e necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. Come avvenne al tempo di Noe, cos`i sar`a nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noe entro nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot usc`i da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Cos`i sar`a nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si riveler`a. In quel giorno, chi si trover`a sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; cos`i chi si trover`a nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercher`a di salvare la propria vita la perder`a, chi invece la perde la salver`a. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verr`a preso e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verr`a presa e l'altra lasciata>>. . Allora i discepoli gli chiesero: <<Dove, Signore?>>. Ed egli disse loro: <<Dove sar`a il cadavere, l`a si raduneranno anche gli avvoltoi>>.
Capitolo 18. Disse loro una parabola sulla necessit`a di pregare sempre, senza stancarsi: <<C'era in una citt`a un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella citt`a c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra se: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiche questa vedova e cos`i molesta le faro giustizia, perche non venga continuamente a importunarmi>>. E il Signore soggiunse: <<Avete udito cio che dice il giudice disonesto. E Dio non far`a giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li far`a a lungo aspettare? Vi dico che far`a loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verr`a, trover`a la fede sulla terra?>>. Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: <<Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cos`i tra se: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi piet`a di me peccatore. Io vi dico: questi torno a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perche chi si esalta sar`a umiliato e chi si umilia sar`a esaltato>>. Gli presentavano anche i bambini perche li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo cio, li rimproveravano. Allora Gesu li fece venire avanti e disse: <<Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perche a chi e come loro appartiene il regno di Dio. In verit`a vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrer`a>>. Un notabile lo interrogo: <<Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?>>. Gesu gli rispose: <<Perche mi dici buono? Nessuno e buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre>>. Costui disse: <<Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza>>. Udito cio, Gesu gli disse: <<Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi>>. Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perche era molto ricco. Quando Gesu lo vide, disse: <<Quant'e difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. E' piu facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!>>. Quelli che ascoltavano dissero: <<Allora chi potr`a essere salvato?>>. Rispose: <<Cio che e impossibile agli uomini, e possibile a Dio>>. Pietro allora disse: <<Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito>>. Ed egli rispose: <<In verit`a vi dico, non c'e nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di piu nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verr`a>>. Poi prese con se i Dodici e disse loro: <<Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto cio che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compir`a. Sar`a consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorger`a>>. Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano cio che egli aveva detto. Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domando che cosa accadesse. Gli risposero: <<Passa Gesu il Nazareno!>>. Allora incomincio a gridare: <<Gesu, figlio di Davide, abbi piet`a di me!>>. Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perche tacesse; ma lui continuava ancora piu forte: <<Figlio di Davide, abbi piet`a di me!>>. Gesu allora si fermo e ordino che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domando: <<Che vuoi che io faccia per te?>>. Egli rispose: <<Signore, che io riabbia la vista>>. E Gesu gli disse: <<Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato>>. Subito ci vide di nuovo e comincio a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di cio, diede lode a Dio.
Capitolo 19. Entrato in Gerico, attraversava la citt`a. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesu, ma non gli riusciva a causa della folla, poiche era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, sal`i su un sicomoro, poiche doveva passare di l`a. Quando giunse sul luogo, Gesu alzo lo sguardo e gli disse: <<Zaccheo, scendi subito, perche oggi devo fermarmi a casa tua>>. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo cio, tutti mormoravano: <<E' andato ad alloggiare da un peccatore!>>. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: <<Ecco, Signore, io do la met`a dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto>>. Gesu gli rispose: <<Oggi la salvezza e entrata in questa casa, perche anch'egli e figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti e venuto a cercare e a salvare cio che era perduto>>. Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesu disse ancora una parabola perche era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: <<Un uomo di nobile stirpe part`i per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. Chiamati dieci servi, consegno loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presento il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. Gli disse: Bene, bravo servitore; poiche ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci citt`a. Poi si presento il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque citt`a. Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perche allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine! Vi dico: A chiunque ha sar`a dato; ma a chi non ha sar`a tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me>>. Dette queste cose, Gesu prosegu`i avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Betfage e a Bet`ania, presso il monte detto degli Ulivi, invio due discepoli dicendo: <<Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno e mai salito; scioglietelo e portatelo qui. E se qualcuno vi chieder`a: Perche lo sciogliete?, direte cos`i: Il Signore ne ha bisogno>>. Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: <<Perche sciogliete il puledro?>>. Essi risposero: <<Il Signore ne ha bisogno>>. Lo condussero allora da Gesu; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesu. Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, comincio a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: <<Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel piu alto dei cieli!>>. Alcuni farisei tra la folla gli dissero: <<Maestro, rimprovera i tuoi discepoli>>. Ma egli rispose: <<Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre>>. Quando fu vicino, alla vista della citt`a, pianse su di essa, dicendo: <<Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai e stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perche non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata>>. Entrato poi nel tempio, comincio a cacciare i venditori, dicendo: <<Sta scritto: Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!>>. Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e cos`i anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perche tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
Capitolo 20. Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: <<Dicci con quale autorit`a fai queste cose o chi e che t'ha dato quest'autorit`a>>. E Gesu disse loro: <<Vi faro anch'io una domanda e voi rispondetemi: Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?>>. Allora essi discutevano fra loro: <<Se diciamo "dal Cielo", risponder`a: "Perche non gli avete creduto?". E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapider`a, perche e convinto che Giovanni e un profeta>>. Risposero quindi di non saperlo. E Gesu disse loro: <<Nemmeno io vi dico con quale autorit`a faccio queste cose>>. Poi comincio a dire al popolo questa parabola: <<Un uomo pianto una vigna, l'affido a dei coltivatori e se ne ando lontano per molto tempo. A suo tempo, mando un servo da quei coltivatori perche gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. Mando un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. Ne mando ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Mandero il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui e l'erede. Uccidiamolo e cos`i l'eredit`a sar`a nostra. E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa far`a dunque a costoro il padrone della vigna? Verr`a e mander`a a morte quei coltivatori, e affider`a ad altri la vigna>>. Ma essi, udito cio, esclamarono: <<Non sia mai!>>. Allora egli si volse verso di loro e disse: <<Che cos'e dunque cio che e scritto: e diventata testata d'angolo? Chiunque cadr`a su quella pietra si sfraceller`a e a chi cadr`a addosso, lo stritoler`a>>. Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro. Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorit`a e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: <<Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verit`a la via di Dio. E' lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?>>. Conoscendo la loro malizia, disse: <<Mostratemi un denaro: di chi e l'immagine e l'iscrizione?>>. Risposero: <<Di Cesare>>. Ed egli disse: <<Rendete dunque a Cesare cio che e di Cesare e a Dio cio che e di Dio>>. Cos`i non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero. Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: <<Maestro, Mose ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, mor`i senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cos`i tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna mor`i. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sar`a moglie? Poiche tutti e sette l'hanno avuta in moglie>>. Gesu rispose: <<I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie ne marito; e nemmeno possono piu morire, perche sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mose a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non e Dio dei morti, ma dei vivi; perche tutti vivono per lui>>. Dissero allora alcuni scribi: <<Maestro, hai parlato bene>>. E non osavano piu fargli alcuna domanda. Egli poi disse loro: <<Come mai dicono che il Cristo e figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: siedi alla mia destra, finche io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi? Davide dunque lo chiama Signore; percio come puo essere suo figlio?>>. E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: <<Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna piu severa>>.
Capitolo 21. Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: <<In verit`a vi dico: questa vedova, povera, ha messo piu di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere>>. Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: <<Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non rester`a pietra su pietra che non venga distrutta>>. Gli domandarono: <<Maestro, quando accadr`a questo e quale sar`a il segno che cio sta per compiersi?>>. Rispose: <<Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo e prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sar`a subito la fine>>. Poi disse loro: <<Si sollever`a popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi dar`a occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi daro lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, ne controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perir`a. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione e vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la citt`a se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in citt`a; saranno infatti giorni di vendetta, perche tutto cio che e stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perche vi sar`a grande calamit`a nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sar`a calpestata dai pagani finche i tempi dei pagani siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di cio che dovr`a accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perche la vostra liberazione e vicina>>. E disse loro una parabola: <<Guardate il fico e tutte le piante; quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate e vicina. Cos`i pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio e vicino. In verit`a vi dico: non passer`a questa generazione finche tutto cio sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatter`a sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perche abbiate la forza di sfuggire a tutto cio che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo>>. Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
Capitolo 22. Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiche temevano il popolo. Allora satana entro in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. Ed egli ando a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesu mando Pietro e Giovanni dicendo: <<Andate a preparare per noi la Pasqua, perche possiamo mangiare>>. Gli chiesero: <<Dove vuoi che la prepariamo?>>. Ed egli rispose: <<Appena entrati in citt`a, vi verr`a incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrer`a e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'e la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrer`a una sala al piano superiore, grande e addobbata; l`a preparate>>. Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: <<Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiche vi dico: non la mangero piu, finche essa non si compia nel regno di Dio>>. E preso un calice, rese grazie e disse: <<Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiche vi dico: da questo momento non berro piu del frutto della vite, finche non venga il regno di Dio>>. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzo e lo diede loro dicendo: <<Questo e il mio corpo che e dato per voi; fate questo in memoria di me>>. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: <<Questo calice e la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi>>. <<Ma ecco, la mano di chi mi tradisce e con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto e stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale e tradito!>>. Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto cio. Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il piu grande. Egli disse: <<I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi pero non sia cos`i; ma chi e il piu grande tra voi diventi come il piu piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi e piu grande, chi sta a tavola o chi serve? Non e forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perche possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribu di Israele. Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli>>. E Pietro gli disse: <<Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte>>. Gli rispose: <<Pietro, io ti dico: non canter`a oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi>>. Poi disse: <<Quando vi ho mandato senza borsa, ne bisaccia, ne sandali, vi e forse mancato qualcosa?>>. Risposero: <<Nulla>>. Ed egli soggiunse: <<Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e cos`i una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perche vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine>>. Ed essi dissero: <<Signore, ecco qui due spade>>. Ma egli rispose <<Basta!>>. Uscito se ne ando, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: <<Pregate, per non entrare in tentazione>>. Poi si allontano da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: <<Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volont`a>>. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava piu intensamente; e il suo sudore divento come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, ando dai discepoli e li trovo che dormivano per la tristezza. E disse loro: <<Perche dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione>>. Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accosto a Gesu per baciarlo. Gesu gli disse: <<Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?>>. Allora quelli che eran con lui, vedendo cio che stava per accadere, dissero: <<Signore, dobbiamo colpire con la spada?>>. E uno di loro colp`i il servo del sommo sacerdote e gli stacco l'orecchio destro. Ma Gesu intervenne dicendo: <<Lasciate, basta cos`i!>>. E toccandogli l'orecchio, lo guar`i. Poi Gesu disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: <<Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa e la vostra ora, e l'impero delle tenebre>>. Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: <<Anche questi era con lui>>. Ma egli nego dicendo: <<Donna, non lo conosco!>>. Poco dopo un altro lo vide e disse: <<Anche tu sei di loro!>>. Ma Pietro rispose: <<No, non lo sono!>>. Passata circa un'ora, un altro insisteva: <<In verit`a, anche questo era con lui; e anche lui un Galileo>>. Ma Pietro disse: <<O uomo, non so quello che dici>>. E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo canto. Allora il Signore, voltatosi, guardo Pietro, e Pietro si ricordo delle parole che il Signore gli aveva detto: <<Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte>>. E, uscito, pianse amaramente. Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesu lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: <<Indovina: chi ti ha colpito?>>. E molti altri insulti dicevano contro di lui. Appena fu giorno, si riun`i il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: <<Se tu sei il Cristo, diccelo>>. Gesu rispose: <<Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento star`a il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio>>. Allora tutti esclamarono: <<Tu dunque sei il Figlio di Dio?>>. Ed egli disse loro: <<Lo dite voi stessi: io lo sono>>. Risposero: <<Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca>>.
Capitolo 23. Tutta l'assemblea si alzo, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: <<Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re>>. Pilato lo interrogo: <<Sei tu il re dei Giudei?>>. Ed egli rispose: <<Tu lo dici>>. Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: <<Non trovo nessuna colpa in quest'uomo>>. Ma essi insistevano: <<Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui>>. Udito cio, Pilato domando se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mando da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. Vedendo Gesu, Erode si rallegro molto, perche da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogo con molte domande, ma Gesu non gli rispose nulla. C'erano l`a anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi soldati, lo insulto e lo schern`i, poi lo rivest`i di una splendida veste e lo rimando a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro. Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorit`a e il popolo, disse: <<Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Percio, dopo averlo severamente castigato, lo rilascero>>. . Ma essi si misero a gridare tutti insieme: <<A morte costui! Dacci libero Barabba!>>. Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in citt`a e per omicidio. Pilato parlo loro di nuovo, volendo rilasciare Gesu. Ma essi urlavano: <<Crocifiggilo, crocifiggilo!>>. Ed egli, per la terza volta, disse loro: <<Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castighero severamente e poi lo rilascero>>. Essi pero insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilascio colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandono Gesu alla loro volont`a. Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesu. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesu, voltandosi verso le donne, disse: <<Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dir`a: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Perche se trattano cos`i il legno verde, che avverr`a del legno secco?>>. Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. Quando giunsero al luogo detto Cranio, l`a crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesu diceva: <<Padre, perdonali, perche non sanno quello che fanno>>. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: <<Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se e il Cristo di Dio, il suo eletto>>. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: <<Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso>>. C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi e il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: <<Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!>>. Ma l'altro lo rimproverava: <<Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perche riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male>>. E aggiunse: <<Gesu, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno>>. Gli rispose: <<In verit`a ti dico, oggi sarai con me nel paradiso>>. Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclisso e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarcio nel mezzo. Gesu, gridando a gran voce, disse: <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>>. Detto questo spiro. Visto cio che era accaduto, il centurione glorificava Dio: <<Veramente quest'uomo era giusto>>. Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e cos`i le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti. C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, una citt`a dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presento a Pilato e chiese il corpo di Gesu. Lo calo dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della parasceve e gia splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesu dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesu, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.
Capitolo 24. Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con se gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesu. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: <<Perche cercate tra i morti colui che e vivo? Non e qui, e risuscitato. Ricordatevi come vi parlo quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno>>. Ed esse si ricordarono delle sue parole. E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di M`agdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E torno a casa pieno di stupore per l'accaduto. Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesu in persona si accosto e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: <<Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?>>. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: <<Tu solo sei cos`i forestiero in Gerusalemme da non sapere cio che vi e accaduto in questi giorni?>>. Domando: <<Che cosa?>>. Gli risposero: <<Tutto cio che riguarda Gesu Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto cio son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli e vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto>>. Ed egli disse loro: <<Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?>>. E cominciando da Mose e da tutti i profeti spiego loro in tutte le Scritture cio che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare piu lontano. Ma essi insistettero: <<Resta con noi perche si fa sera e il giorno gia volge al declino>>. Egli entro per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzo e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui spar`i dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: <<Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?>>. E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: <<Davvero il Signore e risorto ed e apparso a Simone>>. Essi poi riferirono cio che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesu in persona apparve in mezzo a loro e disse: <<Pace a voi!>>. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: <<Perche siete turbati, e perche sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho>>. Dicendo questo, mostro loro le mani e i piedi. Ma poiche per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: <<Avete qui qualche cosa da mangiare?>>. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangio davanti a loro. Poi disse: <<Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mose, nei Profeti e nei Salmi>>. Allora apr`i loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: <<Cos`i sta scritto: il Cristo dovr`a patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io mandero su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in citt`a, finche non siate rivestiti di potenza dall'alto>>. Poi li condusse fuori verso Bet`ania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si stacco da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Capitolo 2. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordino che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua citt`a. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla citt`a di Nazaret e dalla Galilea sal`i in Giudea alla citt`a di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perche non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presento davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: <<Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sar`a di tutto il popolo: oggi vi e nato nella citt`a di Davide un salvatore, che e il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia>>. E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: <<Gloria a Dio nel piu alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama>>. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: <<Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere>>. Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono cio che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesu, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mose, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come e scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sar`a sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si reco al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesu per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: <<Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perche i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele>>. Il padre e la madre di Gesu si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlo a Maria, sua madre: <<Egli e qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perche siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafigger`a l'anima>>. C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribu di Aser. Era molto avanzata in et`a, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro citt`a di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesu rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: <<Figlio, perche ci hai fatto cos`i? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo>>. Ed egli rispose: <<Perche mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?>>. Ma essi non compresero le sue parole. Part`i dunque con loro e torno a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesu cresceva in sapienza, et`a e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Capitolo 3. Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Tracon`itide, e Lis`ania tetrarca dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'e scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedr`a la salvezza di Dio! Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: <<Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perche io vi dico che Dio puo far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. Anzi, la scure e gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sar`a tagliato e buttato nel fuoco>>. Le folle lo interrogavano: <<Che cosa dobbiamo fare?>>. Rispondeva: <<Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto>>. Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: <<Maestro, che dobbiamo fare?>>. Ed egli disse loro: <<Non esigete nulla di piu di quanto vi e stato fissato>>. Lo interrogavano anche alcuni soldati: <<E noi che dobbiamo fare?>>. Rispose: <<Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe>>. Poiche il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: <<Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che e piu forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzer`a in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucer`a con fuoco inestinguibile>>. Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella. Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erod`iade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione. Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesu, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si apr`i e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: <<Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto>>. Gesu quando incomincio il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Matt`at, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Inn`ai, figlio di Giuseppe, figlio di Mattat`ia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Nagg`ai, figlio di Maat, figlio di Mattat`ia, figlio di Semein, figlio di Iosek, figlio di Ioda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabele, figlio di Salatiel, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmad`am, figlio di Er, figlio di Gesu, figlio di Eliezer, figlio di Iorim, figlio di Matt`at, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, figlio di Melea, figlio di Menna, figlio di Mattat`a, figlio di Nat`am, figlio di Davide, figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Na`asson, figlio di Aminad`ab, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arf`acsad, figlio di Sem, figlio di Noe, figlio di Lamech, figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleel, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Capitolo 4. Gesu, pieno di Spirito Santo, si allontano dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangio nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: <<Se tu sei Figlio di Dio, d`i a questa pietra che diventi pane>>. Gesu gli rispose: <<Sta scritto: Non di solo pane vivr`a l'uomo>>. Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: <<Ti daro tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perche e stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sar`a tuo>>. Gesu gli rispose: <<Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai>>. Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: <<Se tu sei Figlio di Dio, buttati giu; sta scritto infatti: perche essi ti custodiscano; e anche: perche il tuo piede non inciampi in una pietra>>. Gesu gli rispose: <<E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo>>. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontano da lui per ritornare al tempo fissato. Gesu ritorno in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si reco a Nazaret, dove era stato allevato; ed entro, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzo a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovo il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore e sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libert`a gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolo il volume, lo consegno all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora comincio a dire: <<Oggi si e adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi>>. Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: <<Non e il figlio di Giuseppe?>>. Ma egli rispose: <<Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, f`allo anche qui, nella tua patria!>>. Poi aggiunse: <<Nessun profeta e bene accetto in patria. Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro>>. All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della citt`a e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro citt`a era situata, per gettarlo giu dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne ando. Poi discese a Cafarnao, una citt`a della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perche parlava con autorit`a. Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e comincio a gridare forte: <<Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesu Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!>>. Gesu gli intimo: <<Taci, esci da costui!>>. E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, usc`i da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: <<Che parola e mai questa, che comanda con autorit`a e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?>>. E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione. Uscito dalla sinagoga entro nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Chinatosi su di lei, intimo alla febbre, e la febbre la lascio. Levatasi all'istante, la donna comincio a servirli. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano demoni gridando: <<Tu sei il Figlio di Dio!>>. Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perche sapevano che era il Cristo. Sul far del giorno usc`i e si reco in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perche non se ne andasse via da loro. Egli pero disse: <<Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre citt`a; per questo sono stato mandato>>. E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Capitolo 5. Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Sal`i in una barca, che era di Simone, e lo prego di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: <<Prendi il largo e calate le reti per la pesca>>. Simone rispose: <<Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola gettero le reti>>. E avendolo fatto, presero una quantit`a enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si getto alle ginocchia di Gesu, dicendo: <<Signore, allontanati da me che sono un peccatore>>. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; cos`i pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesu disse a Simone: <<Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini>>. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Un giorno Gesu si trovava in una citt`a e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si getto ai piedi pregandolo: <<Signore, se vuoi, puoi sanarmi>>. Gesu stese la mano e lo tocco dicendo: <<Lo voglio, sii risanato!>>. E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: <<V`a, mostrati al sacerdote e f`a l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mose, perche serva di testimonianza per essi>>. La sua fama si diffondeva ancor piu; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermit`a. Ma Gesu si ritirava in luoghi solitari a pregare. Un giorno sedeva insegnando. Sedevano l`a anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesu, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: <<Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi>>. Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: <<Chi e costui che pronuncia bestemmie? Chi puo rimettere i peccati, se non Dio soltanto?>>. Ma Gesu, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: <<Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa e piu facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perche sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamo rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e v`a a casa tua>>. Subito egli si alzo davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avvio verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: <<Oggi abbiamo visto cose prodigiose>>. Dopo cio egli usc`i e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: <<Seguimi!>>. Egli, lasciando tutto, si alzo e lo segu`i. Poi Levi gli preparo un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: <<Perche mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?>>. Gesu rispose: <<Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi>>. Allora gli dissero: <<I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; cos`i pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!>>. Gesu rispose: <<Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo e con loro? Verranno pero i giorni in cui lo sposo sar`a strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno>>. Diceva loro anche una parabola: <<Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perche dice: Il vecchio e buono!>>.
Capitolo 6. Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: <<Perche fate cio che non e permesso di sabato?>>. Gesu rispose: <<Allora non avete mai letto cio che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? Come entro nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangio e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?>>. E diceva loro: <<Il Figlio dell'uomo e signore del sabato>>. Un altro sabato egli entro nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era l`a un uomo, che aveva la mano destra inaridita. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. Ma Gesu era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: <<Alzati e mettiti nel mezzo!>>. L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. Poi Gesu disse loro: <<Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?>>. E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: <<Stendi la mano!>>. Egli lo fece e la mano guar`i. Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesu. In quei giorni Gesu se ne ando sulla montagna a pregare e passo la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamo a se i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamo anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Disceso con loro, si fermo in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perche da lui usciva una forza che sanava tutti. Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesu diceva: <<Beati voi poveri, perche vostro e il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perche sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perche riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perche, ecco, la vostra ricompensa e grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perche avete gia la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perche avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perche sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. D`a a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Cio che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sar`a grande e sarete figli dell'Altissimo; perche egli e benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come e misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sar`a perdonato; date e vi sar`a dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sar`a versata nel grembo, perche con la misura con cui misurate, sar`a misurato a voi in cambio>>. Disse loro anche una parabola: <<Puo forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non e da piu del maestro; ma ognuno ben preparato sar`a come il suo maestro. Perche guardi la pagliuzza che e nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che e nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che e nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che e nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. Non c'e albero buono che faccia frutti cattivi, ne albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, ne si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perche la bocca parla dalla pienezza del cuore. Perche mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate cio che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrero a chi e simile: e simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riusc`i a smuoverla perche era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, e simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la invest`i e subito crollo; e la rovina di quella casa fu grande>>.
Capitolo 7. Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entro in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Percio, avendo udito parlare di Gesu, gli mando alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesu lo pregavano con insistenza: <<Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perche ama il nostro popolo, ed e stato lui a costruirci la sinagoga>>. Gesu si incammino con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mando alcuni amici a dirgli: <<Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sar`a guarito. Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorit`a, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: V`a ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: F`a questo, ed egli lo fa>>. All'udire questo Gesu resto ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: <<Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede cos`i grande!>>. E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. In seguito si reco in una citt`a chiamata Naim e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della citt`a, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della citt`a era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: <<Non piangere!>>. E accostatosi tocco la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: <<Giovinetto, dico a te, alzati!>>. Il morto si levo a sedere e incomincio a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: <<Un grande profeta e sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo>>. La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamo due di essi e li mando a dire al Signore: <<Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?>>. Venuti da lui, quegli uomini dissero: <<Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?>>. In quello stesso momento Gesu guar`i molti da malattie, da infermit`a, da spiriti cattivi e dono la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: <<Andate e riferite a Giovanni cio che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri e annunziata la buona novella. E beato e chiunque non sar`a scandalizzato di me!>>. Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesu comincio a dire alla folla riguardo a Giovanni: <<Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? S`i, vi dico, e piu che un profeta. Egli e colui del quale sta scritto: egli preparer`a la via davanti a te. Io vi dico, tra i nati di donna non c'e nessuno piu grande di Giovanni, e il piu piccolo nel regno di Dio e piu grande di lui. Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio. A chi dunque paragonero gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza e stata resa giustizia da tutti i suoi figli>>. Uno dei farisei lo invito a mangiare da lui. Egli entro nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella citt`a, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchio piangendo ai piedi di lui e comincio a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l'aveva invitato penso tra se. <<Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna e colei che lo tocca: e una peccatrice>>. Gesu allora gli disse: <<Simone, ho una cosa da dirti>>. Ed egli: <<Maestro, d`i pure>>. <<Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condono il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amer`a di piu?>>. Simone rispose: <<Suppongo quello a cui ha condonato di piu>>. Gli disse Gesu: <<Hai giudicato bene>>. E volgendosi verso la donna, disse a Simone: <<Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiche ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco>>. Poi disse a lei: <<Ti sono perdonati i tuoi peccati>>. Allora i commensali cominciarono a dire tra se: <<Chi e quest'uomo che perdona anche i peccati?>>. Ma egli disse alla donna: <<La tua fede ti ha salvata; v`a in pace!>>.
Capitolo 8. In seguito egli se ne andava per le citt`a e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermit`a: Maria di M`agdala, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. Poiche una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni citt`a, disse con una parabola: <<Il seminatore usc`i a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inarid`i per mancanza di umidit`a. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germoglio e frutto cento volte tanto>>. Detto questo, esclamo: <<Chi ha orecchi per intendere, intenda!>>. I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli disse: <<A voi e dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perche e udendo non intendano. Il significato della parabola e questo: Il seme e la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perche non credano e cos`i siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza. Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perche chi entra veda la luce. Non c'e nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perche a chi ha sar`a dato, ma a chi non ha sar`a tolto anche cio che crede di avere>>. Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: <<Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti>>. Ma egli rispose: <<Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica>>. Un giorno sal`i su una barca con i suoi discepoli e disse: <<Passiamo all'altra riva del lago>>. Presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormento. Un turbine di vento si abbatte sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: <<Maestro, maestro, siamo perduti!>>. E lui, destatosi, sgrido il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. Allora disse loro: <<Dov'e la vostra fede?>>. Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: <<Chi e dunque costui che d`a ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?>>. Approdarono nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea. Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della citt`a posseduto dai demoni. Da molto tempo non portava vestiti, ne abitava in casa, ma nei sepolcri. Alla vista di Gesu gli si getto ai piedi urlando e disse a gran voce: <<Che vuoi da me, Gesu, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!>>. Gesu infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. Gesu gli domando: <<Qual e il tuo nome?>>. Rispose: <<Legione>>, perche molti demoni erano entrati in lui. E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. Vi era l`a un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. I demoni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annego. Quando videro cio che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella citt`a e nei villaggi. La gente usc`i per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesu e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesu; e furono presi da spavento. Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni gli chiese che si allontanasse da loro, perche avevano molta paura. Gesu, salito su una barca, torno indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demoni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedo dicendo: <<Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto>>. L'uomo se ne ando, proclamando per tutta la citt`a quello che Gesu gli aveva fatto. Al suo ritorno, Gesu fu accolto dalla folla, poiche tutti erano in attesa di lui. Ed ecco venne un uomo di nome Giairo, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesu, lo pregava di recarsi a casa sua, perche aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicino alle spalle e gli tocco il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arresto. Gesu disse: <<Chi mi ha toccato?>>. Mentre tutti negavano, Pietro disse: <<Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia>>. Ma Gesu disse: <<Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza e uscita da me>>. Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiaro davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: <<Figlia, la tua fede ti ha salvata, v`a in pace!>>. Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: <<Tua figlia e morta, non disturbare piu il maestro>>. Ma Gesu che aveva udito rispose: <<Non temere, soltanto abbi fede e sar`a salvata>>. Giunto alla casa, non lascio entrare nessuno con se, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesu disse: <<Non piangete, perche non e morta, ma dorme>>. Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: <<Fanciulla, alzati!>>. Il suo spirito ritorno in lei ed ella si alzo all'istante. Egli ordino di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomando loro di non raccontare a nessuno cio che era accaduto.
Capitolo 9. Egli allora chiamo a se i Dodici e diede loro potere e autorit`a su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mando ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: <<Non prendete nulla per il viaggio, ne bastone, ne bisaccia, ne pane, ne denaro, ne due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, l`a rimanete e di l`a poi riprendete il cammino. Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro citt`a, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi>>. Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. Intanto il tetrarca Erode sent`i parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perche alcuni dicevano: <<Giovanni e risuscitato dai morti>>, altri: <<E' apparso Elia>>, e altri ancora: <<E' risorto uno degli antichi profeti>>. Ma Erode diceva: <<Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi e dunque costui, del quale sento dire tali cose?>>. E cercava di vederlo. Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesu tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con se e si ritiro verso una citt`a chiamata Bets`aida. Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: <<Congeda la folla, perche vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiche qui siamo in una zona deserta>>. Gesu disse loro: <<Dategli voi stessi da mangiare>>. Ma essi risposero: <<Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente>>. C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: <<Fateli sedere per gruppi di cinquanta>>. Cos`i fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzo e li diede ai discepoli perche li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. Un giorno, mentre Gesu si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: <<Chi sono io secondo la gente?>>. Essi risposero: <<Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che e risorto>>. Allora domando: <<Ma voi chi dite che io sia?>>. Pietro, prendendo la parola, rispose: <<Il Cristo di Dio>>. Egli allora ordino loro severamente di non riferirlo a nessuno. <<Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno>>. Poi, a tutti, diceva: <<Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorr`a salvare la propria vita, la perder`a, ma chi perder`a la propria vita per me, la salver`a. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergogner`a di me e delle mie parole, di lui si vergogner`a il Figlio dell'uomo, quando verr`a nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In verit`a vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio>>. Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con se Pietro, Giovanni e Giacomo e sal`i sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambio d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mose ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesu: <<Maestro, e bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mose e una per Elia>>. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava cos`i, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube usc`i una voce, che diceva: <<Questi e il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo>>. Appena la voce cesso, Gesu resto solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno cio che avevano visto. Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: <<Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perche e l'unico che ho. Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli d`a schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti>>. Gesu rispose: <<O generazione incredula e perversa, fino a quando saro con voi e vi sopportero? Conducimi qui tuo figlio>>. Mentre questi si avvicinava, il demonio lo getto per terra agitandolo con convulsioni. Gesu minaccio lo spirito immondo, risano il fanciullo e lo consegno a suo padre. E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. discepoli: <<Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini>>. Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava cos`i misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il piu grande. Allora Gesu, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: <<Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiche chi e il piu piccolo tra tutti voi, questi e grande>>. Giovanni prese la parola dicendo: <<Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perche non e con noi tra i tuoi seguaci>>. Ma Gesu gli rispose: <<Non glielo impedite, perche chi non e contro di voi, e per voi>>. Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme e mando avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perche era diretto verso Gerusalemme. Quando videro cio, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: <<Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?>>. Ma Gesu si volto e li rimprovero. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: <<Ti seguiro dovunque tu vada>>. Gesu gli rispose: <<Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo>>. A un altro disse: <<Seguimi>>. E costui rispose: <<Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre>>. Gesu replico: <<Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu v`a e annunzia il regno di Dio>>. Un altro disse: <<Ti seguiro, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa>>. Ma Gesu gli rispose: <<Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, e adatto per il regno di Dio>>.
Capitolo 10. Dopo questi fatti il Signore designo altri settantadue discepoli e li invio a due a due avanti a se in ogni citt`a e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: <<La messe e molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perche mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, ne bisaccia, ne sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sar`a un figlio della pace, la vostra pace scender`a su di lui, altrimenti ritorner`a su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perche l'operaio e degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una citt`a e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sar`a messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si e avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una citt`a e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra citt`a che si e attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate pero che il regno di Dio e vicino. Io vi dico che in quel giorno Sodoma sar`a trattata meno duramente di quella citt`a. Guai a te, Corazin, guai a te, Bets`aida! Perche se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Percio nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato>>. I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: <<Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome>>. Egli disse: <<Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potr`a danneggiare. Non rallegratevi pero perche i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli>>. In quello stesso istante Gesu esulto nello Spirito Santo e disse: <<Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. S`i, Padre, perche cos`i a te e piaciuto. Ogni cosa mi e stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi e il Figlio se non il Padre, ne chi e il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare>>. E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: <<Beati gli occhi che vedono cio che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere cio che voi vedete, ma non lo videro, e udire cio che voi udite, ma non l'udirono>>. Un dottore della legge si alzo per metterlo alla prova: <<Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?>>. Gesu gli disse: <<Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?>>. Costui rispose: <<Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso>>. E Gesu: <<Hai risposto bene; f`a questo e vivrai>>. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesu: <<E chi e il mio prossimo?>>. Gesu riprese: spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passo oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passo oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fascio le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo porto a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e cio che spenderai in piu, te lo rifondero al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che e incappato nei briganti?>>. Quegli rispose: <<Chi ha avuto compassione di lui>>. Gesu gli disse: <<V`a e anche tu f`a lo stesso>>. Mentre erano in cammino, entro in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesu, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: <<Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti>>. Ma Gesu le rispose: <<Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola e la cosa di cui c'e bisogno. Maria si e scelta la parte migliore, che non le sar`a tolta>>.
Capitolo 11. Un giorno Gesu si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: <<Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli>>. Ed egli disse loro: <<Quando pregate, dite: venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perche anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione>>. Poi aggiunse: <<Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perche e giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta e gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzer`a a darglieli per amicizia, si alzer`a a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sar`a dato, cercate e troverete, bussate e vi sar`a aperto. Perche chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sar`a aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli dar`a una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dar`a al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dar`a uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piu il Padre vostro celeste dar`a lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!>>. Gesu stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto comincio a parlare e le folle rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: <<E' in nome di Beelzebul, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni>>. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: <<Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana e diviso in se stesso, come potr`a stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni in nome di Beelzebul. Ma se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Percio essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, e dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno piu forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non e con me, e contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornero nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con se altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima>>. Mentre diceva questo, una donna alzo la voce di mezzo alla folla e disse: <<Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!>>. Ma egli disse: <<Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!>>. Mentre le folle si accalcavano, Gesu comincio a dire: <<Questa generazione e una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sar`a dato nessun segno fuorche il segno di Giona. Poiche come Giona fu un segno per quelli di N`inive, cos`i anche il Figlio dell'uomo lo sar`a per questa generazione. La regina del sud sorger`a nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condanner`a; perche essa venne dalle estremit`a della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben piu di Salomone c'e qui. Quelli di N`inive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perche essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben piu di Giona c'e qui. Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perche quanti entrano vedano la luce. La lucerna del tuo corpo e l'occhio. Se il tuo occhio e sano, anche il tuo corpo e tutto nella luce; ma se e malato, anche il tuo corpo e nelle tenebre. Bada dunque che la luce che e in te non sia tenebra. Se il tuo corpo e tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sar`a luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore>>. Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invito a pranzo. Egli entro e si mise a tavola. Il fariseo si meraviglio che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: <<Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno e pieno di rapina e di iniquit`a. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'e dentro, ed ecco, tutto per voi sar`a mondo. Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perche siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo>>. Uno dei dottori della legge intervenne: <<Maestro, dicendo questo, offendi anche noi>>. Egli rispose: <<Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Cos`i voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Mandero a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perche sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. S`i, vi dico, ne sar`a chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito>>. Quando fu uscito di l`a, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Capitolo 12. Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesu comincio a dire anzitutto ai discepoli: <<Guardatevi dal lievito dei farisei, che e l'ipocrisia. Non c'e nulla di nascosto che non sar`a svelato, ne di segreto che non sar`a conosciuto. Pertanto cio che avrete detto nelle tenebre, sar`a udito in piena luce; e cio che avrete detto all'orecchio nelle stanze piu interne, sar`a annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far piu nulla. Vi mostrero invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. S`i, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi e dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete piu di molti passeri. Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscer`a davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscer`a davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegher`a davanti agli uomini sar`a rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parler`a contro il Figlio dell'uomo gli sar`a perdonato, ma chi bestemmier`a lo Spirito Santo non gli sar`a perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorit`a, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perche lo Spirito Santo vi insegner`a in quel momento cio che bisogna dire>>. Uno della folla gli disse: <<Maestro, d`i a mio fratello che divida con me l'eredit`a>>. Ma egli rispose: <<O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?>>. E disse loro: <<Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perche anche se uno e nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni>>. Disse poi una parabola: <<La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra se: Che faro, poiche non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Faro cos`i: demoliro i miei magazzini e ne costruiro di piu grandi e vi raccogliero tutto il grano e i miei beni. Poi diro a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sar`a richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sar`a? Cos`i e di chi accumula tesori per se, e non arricchisce davanti a Dio>>. Poi disse ai discepoli: <<Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; ne per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale piu del cibo e il corpo piu del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio ne granaio, e Dio li nutre. Quanto piu degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, puo aggiungere un'ora sola alla sua vita? Se dunque non avete potere neanche per la piu piccola cosa, perche vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste cos`i l'erba del campo, che oggi c'e e domani si getta nel forno, quanto piu voi, gente di poca fede? Non cercate percio che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. Non temere, piccolo gregge, perche al Padre vostro e piaciuto di darvi il suo regno. Vendete cio che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perche dove e il vostro tesoro, l`a sar`a anche il vostro cuore. Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno trover`a ancora svegli; in verit`a vi dico, si cinger`a le sue vesti, li far`a mettere a tavola e passer`a a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li trover`a cos`i, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perche il Figlio dell'uomo verr`a nell'ora che non pensate>>. Allora Pietro disse: <<Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?>>. Il Signore rispose: <<Qual e dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porr`a a capo della sua servitu, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, trover`a al suo lavoro. In verit`a vi dico, lo metter`a a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriver`a nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punir`a con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volont`a del padrone, non avr`a disposto o agito secondo la sua volont`a, ricever`a molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avr`a fatto cose meritevoli di percosse, ne ricever`a poche. A chiunque fu dato molto, molto sar`a chiesto; a chi fu affidato molto, sar`a richiesto molto di piu. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso! C'e un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finche non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera>>. Diceva ancora alle folle: <<Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e cos`i accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sar`a caldo, e cos`i accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perche non giudicate da voi stessi cio che e giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perche non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finche non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo>>.
Capitolo 13. In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesu rispose: <<Credete che quei Galilei fossero piu peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovino la torre di S`iloe e li uccise, credete che fossero piu colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo>>. Disse anche questa parabola: <<Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovo. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perche deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finche io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porter`a frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai>>. Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era l`a una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesu la vide, la chiamo a se e le disse: <<Donna, sei libera dalla tua infermit`a>>, e le impose le mani. Subito quella si raddrizzo e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perche Gesu aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: <<Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato>>. Il Signore replico: <<Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?>>. Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Diceva dunque: <<A che cosa e simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomigliero? E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi e cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami>>. E ancora: <<A che cosa rassomigliero il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finche sia tutta fermentata>>. Passava per citt`a e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: <<Signore, sono pochi quelli che si salvano?>>. Rispose: <<Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perche molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzer`a e chiuder`a la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponder`a: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarer`a: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquit`a! L`a ci sar`a pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi>>. In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: <<Parti e vattene via di qui, perche Erode ti vuole uccidere>>. Egli rispose: <<Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avro finito. Pero e necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perche non e possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete piu fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!>>.
Capitolo 14. Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesu disse: <<E' lecito o no curare di sabato?>>. Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guar`i e lo congedo. Poi disse: <<Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirer`a subito fuori in giorno di sabato?>>. E non potevano rispondere nulla a queste parole. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: <<Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perche non ci sia un altro invitato piu ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, v`a a metterti all'ultimo posto, perche venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa piu avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perche chiunque si esalta sar`a umiliato, e chi si umilia sar`a esaltato>>. Disse poi a colui che l'aveva invitato: <<Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, ne i tuoi fratelli, ne i tuoi parenti, ne i ricchi vicini, perche anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perche non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti>>. Uno dei commensali, avendo udito cio, gli disse: <<Beato chi manger`a il pane nel regno di Dio!>>. Gesu rispose: <<Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mando il suo servo a dire agli invitati: Venite, e pronto. Ma tutti, all'unanimit`a, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e percio non posso venire. Al suo ritorno il servo rifer`i tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della citt`a e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, e stato fatto come hai ordinato, ma c'e ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perche la mia casa si riempia. Perche vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assagger`a la mia cena>>. Siccome molta gente andava con lui, egli si volto e disse: <<Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puo essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non puo essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non puo finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non e stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puo affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro e ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. Cos`i chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non puo essere mio discepolo. Il sale e buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si saler`a? Non serve ne per la terra ne per il concime e cos`i lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda>>.
Capitolo 15. Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: <<Costui riceve i peccatori e mangia con loro>>. Allora egli disse loro questa parabola: <<Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finche non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perche ho trovato la mia pecora che era perduta. Cos`i, vi dico, ci sar`a piu gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finche non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perche ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Cos`i, vi dico, c'e gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte>>. Disse ancora: <<Un uomo aveva due figli. Il piu giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio piu giovane, raccolte le sue cose, part`i per un paese lontano e l`a sperpero le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli comincio a trovarsi nel bisogno. Allora ando e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mando nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientro in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi levero e andro da mio padre e gli diro: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono piu degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Part`i e si incammino verso suo padre. gli si getto al collo e lo bacio. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono piu degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito piu bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perche questo mio figlio era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, ud`i la musica e le danze; chiamo un servo e gli domando che cosa fosse tutto cio. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perche lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbio, e non voleva entrare. Il padre allora usc`i a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute e tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto cio che e mio e tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perche questo tuo fratello era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato>>.
Capitolo 16. Diceva anche ai discepoli: <<C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamo e gli disse: Che e questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perche non puoi piu essere amministratore. L'amministratore disse tra se: Che faro ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perche, quando saro stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamo uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodo quell'amministratore disonesto, perche aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piu scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perche, quand'essa verr`a a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi e fedele nel poco, e fedele anche nel molto; e chi e disonesto nel poco, e disonesto anche nel molto. Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affider`a quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi dar`a la vostra? Nessun servo puo servire a due padroni: o odier`a l'uno e amer`a l'altro oppure si affezioner`a all'uno e disprezzer`a l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona>>. I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. Egli disse: <<Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: cio che e esaltato fra gli uomini e cosa detestabile davanti a Dio. La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi. E' piu facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziche cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio. C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero mor`i e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Mor`i anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levo gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi piet`a di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perche questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui e consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di piu, tra noi e voi e stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, ne di cost`i si puo attraversare fino a noi. E quegli replico: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perche ho cinque fratelli. Li ammonisca, perche non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mose e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andr`a da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mose e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi>>.
Capitolo 17. Disse ancora ai suoi discepoli: <<E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai>>. Gli apostoli dissero al Signore: <<Aumenta la nostra fede!>>. Il Signore rispose: <<Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dir`a quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dir`a piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finche io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterr`a obbligato verso il suo servo, perche ha eseguito gli ordini ricevuti? Cos`i anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi e stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare>>. Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesu attraverso la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: <<Gesu maestro, abbi piet`a di noi!>>. Appena li vide, Gesu disse: <<Andate a presentarvi ai sacerdoti>>. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, torno indietro lodando Dio a gran voce; e si getto ai piedi di Gesu per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesu osservo: <<Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si e trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?>>. E gli disse: <<Alzati e v`a; la tua fede ti ha salvato!>>. Interrogato dai farisei: <<Quando verr`a il regno di Dio?>>, rispose: <<Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dir`a: Eccolo qui, o: eccolo l`a. Perche il regno di Dio e in mezzo a voi!>>. Disse ancora ai discepoli: <<Verr`a un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: Eccolo l`a, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. Perche come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, cos`i sar`a il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima e necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. Come avvenne al tempo di Noe, cos`i sar`a nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noe entro nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot usc`i da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Cos`i sar`a nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si riveler`a. In quel giorno, chi si trover`a sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; cos`i chi si trover`a nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercher`a di salvare la propria vita la perder`a, chi invece la perde la salver`a. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verr`a preso e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verr`a presa e l'altra lasciata>>. . Allora i discepoli gli chiesero: <<Dove, Signore?>>. Ed egli disse loro: <<Dove sar`a il cadavere, l`a si raduneranno anche gli avvoltoi>>.
Capitolo 18. Disse loro una parabola sulla necessit`a di pregare sempre, senza stancarsi: <<C'era in una citt`a un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella citt`a c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra se: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiche questa vedova e cos`i molesta le faro giustizia, perche non venga continuamente a importunarmi>>. E il Signore soggiunse: <<Avete udito cio che dice il giudice disonesto. E Dio non far`a giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li far`a a lungo aspettare? Vi dico che far`a loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verr`a, trover`a la fede sulla terra?>>. Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: <<Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cos`i tra se: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi piet`a di me peccatore. Io vi dico: questi torno a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perche chi si esalta sar`a umiliato e chi si umilia sar`a esaltato>>. Gli presentavano anche i bambini perche li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo cio, li rimproveravano. Allora Gesu li fece venire avanti e disse: <<Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perche a chi e come loro appartiene il regno di Dio. In verit`a vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrer`a>>. Un notabile lo interrogo: <<Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?>>. Gesu gli rispose: <<Perche mi dici buono? Nessuno e buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre>>. Costui disse: <<Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza>>. Udito cio, Gesu gli disse: <<Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi>>. Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perche era molto ricco. Quando Gesu lo vide, disse: <<Quant'e difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. E' piu facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!>>. Quelli che ascoltavano dissero: <<Allora chi potr`a essere salvato?>>. Rispose: <<Cio che e impossibile agli uomini, e possibile a Dio>>. Pietro allora disse: <<Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito>>. Ed egli rispose: <<In verit`a vi dico, non c'e nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di piu nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verr`a>>. Poi prese con se i Dodici e disse loro: <<Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto cio che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compir`a. Sar`a consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorger`a>>. Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano cio che egli aveva detto. Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domando che cosa accadesse. Gli risposero: <<Passa Gesu il Nazareno!>>. Allora incomincio a gridare: <<Gesu, figlio di Davide, abbi piet`a di me!>>. Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perche tacesse; ma lui continuava ancora piu forte: <<Figlio di Davide, abbi piet`a di me!>>. Gesu allora si fermo e ordino che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domando: <<Che vuoi che io faccia per te?>>. Egli rispose: <<Signore, che io riabbia la vista>>. E Gesu gli disse: <<Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato>>. Subito ci vide di nuovo e comincio a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di cio, diede lode a Dio.
Capitolo 19. Entrato in Gerico, attraversava la citt`a. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesu, ma non gli riusciva a causa della folla, poiche era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, sal`i su un sicomoro, poiche doveva passare di l`a. Quando giunse sul luogo, Gesu alzo lo sguardo e gli disse: <<Zaccheo, scendi subito, perche oggi devo fermarmi a casa tua>>. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo cio, tutti mormoravano: <<E' andato ad alloggiare da un peccatore!>>. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: <<Ecco, Signore, io do la met`a dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto>>. Gesu gli rispose: <<Oggi la salvezza e entrata in questa casa, perche anch'egli e figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti e venuto a cercare e a salvare cio che era perduto>>. Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesu disse ancora una parabola perche era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: <<Un uomo di nobile stirpe part`i per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. Chiamati dieci servi, consegno loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presento il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. Gli disse: Bene, bravo servitore; poiche ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci citt`a. Poi si presento il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque citt`a. Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perche allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine! Vi dico: A chiunque ha sar`a dato; ma a chi non ha sar`a tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me>>. Dette queste cose, Gesu prosegu`i avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Betfage e a Bet`ania, presso il monte detto degli Ulivi, invio due discepoli dicendo: <<Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno e mai salito; scioglietelo e portatelo qui. E se qualcuno vi chieder`a: Perche lo sciogliete?, direte cos`i: Il Signore ne ha bisogno>>. Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: <<Perche sciogliete il puledro?>>. Essi risposero: <<Il Signore ne ha bisogno>>. Lo condussero allora da Gesu; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesu. Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, comincio a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: <<Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel piu alto dei cieli!>>. Alcuni farisei tra la folla gli dissero: <<Maestro, rimprovera i tuoi discepoli>>. Ma egli rispose: <<Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre>>. Quando fu vicino, alla vista della citt`a, pianse su di essa, dicendo: <<Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai e stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perche non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata>>. Entrato poi nel tempio, comincio a cacciare i venditori, dicendo: <<Sta scritto: Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!>>. Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e cos`i anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perche tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
Capitolo 20. Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: <<Dicci con quale autorit`a fai queste cose o chi e che t'ha dato quest'autorit`a>>. E Gesu disse loro: <<Vi faro anch'io una domanda e voi rispondetemi: Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?>>. Allora essi discutevano fra loro: <<Se diciamo "dal Cielo", risponder`a: "Perche non gli avete creduto?". E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapider`a, perche e convinto che Giovanni e un profeta>>. Risposero quindi di non saperlo. E Gesu disse loro: <<Nemmeno io vi dico con quale autorit`a faccio queste cose>>. Poi comincio a dire al popolo questa parabola: <<Un uomo pianto una vigna, l'affido a dei coltivatori e se ne ando lontano per molto tempo. A suo tempo, mando un servo da quei coltivatori perche gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. Mando un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. Ne mando ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Mandero il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui e l'erede. Uccidiamolo e cos`i l'eredit`a sar`a nostra. E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa far`a dunque a costoro il padrone della vigna? Verr`a e mander`a a morte quei coltivatori, e affider`a ad altri la vigna>>. Ma essi, udito cio, esclamarono: <<Non sia mai!>>. Allora egli si volse verso di loro e disse: <<Che cos'e dunque cio che e scritto: e diventata testata d'angolo? Chiunque cadr`a su quella pietra si sfraceller`a e a chi cadr`a addosso, lo stritoler`a>>. Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro. Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorit`a e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: <<Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verit`a la via di Dio. E' lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?>>. Conoscendo la loro malizia, disse: <<Mostratemi un denaro: di chi e l'immagine e l'iscrizione?>>. Risposero: <<Di Cesare>>. Ed egli disse: <<Rendete dunque a Cesare cio che e di Cesare e a Dio cio che e di Dio>>. Cos`i non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero. Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: <<Maestro, Mose ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, mor`i senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cos`i tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna mor`i. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sar`a moglie? Poiche tutti e sette l'hanno avuta in moglie>>. Gesu rispose: <<I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie ne marito; e nemmeno possono piu morire, perche sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mose a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non e Dio dei morti, ma dei vivi; perche tutti vivono per lui>>. Dissero allora alcuni scribi: <<Maestro, hai parlato bene>>. E non osavano piu fargli alcuna domanda. Egli poi disse loro: <<Come mai dicono che il Cristo e figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: siedi alla mia destra, finche io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi? Davide dunque lo chiama Signore; percio come puo essere suo figlio?>>. E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: <<Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna piu severa>>.
Capitolo 21. Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: <<In verit`a vi dico: questa vedova, povera, ha messo piu di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere>>. Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: <<Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non rester`a pietra su pietra che non venga distrutta>>. Gli domandarono: <<Maestro, quando accadr`a questo e quale sar`a il segno che cio sta per compiersi?>>. Rispose: <<Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo e prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sar`a subito la fine>>. Poi disse loro: <<Si sollever`a popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi dar`a occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi daro lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, ne controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perir`a. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione e vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la citt`a se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in citt`a; saranno infatti giorni di vendetta, perche tutto cio che e stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perche vi sar`a grande calamit`a nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sar`a calpestata dai pagani finche i tempi dei pagani siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di cio che dovr`a accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perche la vostra liberazione e vicina>>. E disse loro una parabola: <<Guardate il fico e tutte le piante; quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate e vicina. Cos`i pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio e vicino. In verit`a vi dico: non passer`a questa generazione finche tutto cio sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatter`a sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perche abbiate la forza di sfuggire a tutto cio che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo>>. Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
Capitolo 22. Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiche temevano il popolo. Allora satana entro in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. Ed egli ando a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesu mando Pietro e Giovanni dicendo: <<Andate a preparare per noi la Pasqua, perche possiamo mangiare>>. Gli chiesero: <<Dove vuoi che la prepariamo?>>. Ed egli rispose: <<Appena entrati in citt`a, vi verr`a incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrer`a e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'e la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrer`a una sala al piano superiore, grande e addobbata; l`a preparate>>. Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: <<Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiche vi dico: non la mangero piu, finche essa non si compia nel regno di Dio>>. E preso un calice, rese grazie e disse: <<Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiche vi dico: da questo momento non berro piu del frutto della vite, finche non venga il regno di Dio>>. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzo e lo diede loro dicendo: <<Questo e il mio corpo che e dato per voi; fate questo in memoria di me>>. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: <<Questo calice e la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi>>. <<Ma ecco, la mano di chi mi tradisce e con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto e stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale e tradito!>>. Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto cio. Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il piu grande. Egli disse: <<I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi pero non sia cos`i; ma chi e il piu grande tra voi diventi come il piu piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi e piu grande, chi sta a tavola o chi serve? Non e forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perche possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribu di Israele. Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli>>. E Pietro gli disse: <<Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte>>. Gli rispose: <<Pietro, io ti dico: non canter`a oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi>>. Poi disse: <<Quando vi ho mandato senza borsa, ne bisaccia, ne sandali, vi e forse mancato qualcosa?>>. Risposero: <<Nulla>>. Ed egli soggiunse: <<Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e cos`i una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perche vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine>>. Ed essi dissero: <<Signore, ecco qui due spade>>. Ma egli rispose <<Basta!>>. Uscito se ne ando, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: <<Pregate, per non entrare in tentazione>>. Poi si allontano da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: <<Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volont`a>>. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava piu intensamente; e il suo sudore divento come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, ando dai discepoli e li trovo che dormivano per la tristezza. E disse loro: <<Perche dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione>>. Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accosto a Gesu per baciarlo. Gesu gli disse: <<Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?>>. Allora quelli che eran con lui, vedendo cio che stava per accadere, dissero: <<Signore, dobbiamo colpire con la spada?>>. E uno di loro colp`i il servo del sommo sacerdote e gli stacco l'orecchio destro. Ma Gesu intervenne dicendo: <<Lasciate, basta cos`i!>>. E toccandogli l'orecchio, lo guar`i. Poi Gesu disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: <<Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa e la vostra ora, e l'impero delle tenebre>>. Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: <<Anche questi era con lui>>. Ma egli nego dicendo: <<Donna, non lo conosco!>>. Poco dopo un altro lo vide e disse: <<Anche tu sei di loro!>>. Ma Pietro rispose: <<No, non lo sono!>>. Passata circa un'ora, un altro insisteva: <<In verit`a, anche questo era con lui; e anche lui un Galileo>>. Ma Pietro disse: <<O uomo, non so quello che dici>>. E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo canto. Allora il Signore, voltatosi, guardo Pietro, e Pietro si ricordo delle parole che il Signore gli aveva detto: <<Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte>>. E, uscito, pianse amaramente. Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesu lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: <<Indovina: chi ti ha colpito?>>. E molti altri insulti dicevano contro di lui. Appena fu giorno, si riun`i il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: <<Se tu sei il Cristo, diccelo>>. Gesu rispose: <<Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento star`a il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio>>. Allora tutti esclamarono: <<Tu dunque sei il Figlio di Dio?>>. Ed egli disse loro: <<Lo dite voi stessi: io lo sono>>. Risposero: <<Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca>>.
Capitolo 23. Tutta l'assemblea si alzo, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: <<Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re>>. Pilato lo interrogo: <<Sei tu il re dei Giudei?>>. Ed egli rispose: <<Tu lo dici>>. Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: <<Non trovo nessuna colpa in quest'uomo>>. Ma essi insistevano: <<Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui>>. Udito cio, Pilato domando se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mando da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. Vedendo Gesu, Erode si rallegro molto, perche da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogo con molte domande, ma Gesu non gli rispose nulla. C'erano l`a anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi soldati, lo insulto e lo schern`i, poi lo rivest`i di una splendida veste e lo rimando a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro. Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorit`a e il popolo, disse: <<Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Percio, dopo averlo severamente castigato, lo rilascero>>. . Ma essi si misero a gridare tutti insieme: <<A morte costui! Dacci libero Barabba!>>. Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in citt`a e per omicidio. Pilato parlo loro di nuovo, volendo rilasciare Gesu. Ma essi urlavano: <<Crocifiggilo, crocifiggilo!>>. Ed egli, per la terza volta, disse loro: <<Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castighero severamente e poi lo rilascero>>. Essi pero insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilascio colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandono Gesu alla loro volont`a. Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesu. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesu, voltandosi verso le donne, disse: <<Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dir`a: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Perche se trattano cos`i il legno verde, che avverr`a del legno secco?>>. Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. Quando giunsero al luogo detto Cranio, l`a crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesu diceva: <<Padre, perdonali, perche non sanno quello che fanno>>. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: <<Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se e il Cristo di Dio, il suo eletto>>. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: <<Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso>>. C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi e il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: <<Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!>>. Ma l'altro lo rimproverava: <<Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perche riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male>>. E aggiunse: <<Gesu, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno>>. Gli rispose: <<In verit`a ti dico, oggi sarai con me nel paradiso>>. Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclisso e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarcio nel mezzo. Gesu, gridando a gran voce, disse: <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>>. Detto questo spiro. Visto cio che era accaduto, il centurione glorificava Dio: <<Veramente quest'uomo era giusto>>. Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e cos`i le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti. C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, una citt`a dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presento a Pilato e chiese il corpo di Gesu. Lo calo dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della parasceve e gia splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesu dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesu, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.
Capitolo 24. Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con se gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesu. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: <<Perche cercate tra i morti colui che e vivo? Non e qui, e risuscitato. Ricordatevi come vi parlo quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno>>. Ed esse si ricordarono delle sue parole. E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di M`agdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E torno a casa pieno di stupore per l'accaduto. Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesu in persona si accosto e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: <<Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?>>. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: <<Tu solo sei cos`i forestiero in Gerusalemme da non sapere cio che vi e accaduto in questi giorni?>>. Domando: <<Che cosa?>>. Gli risposero: <<Tutto cio che riguarda Gesu Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto cio son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli e vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto>>. Ed egli disse loro: <<Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?>>. E cominciando da Mose e da tutti i profeti spiego loro in tutte le Scritture cio che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare piu lontano. Ma essi insistettero: <<Resta con noi perche si fa sera e il giorno gia volge al declino>>. Egli entro per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzo e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui spar`i dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: <<Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?>>. E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: <<Davvero il Signore e risorto ed e apparso a Simone>>. Essi poi riferirono cio che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesu in persona apparve in mezzo a loro e disse: <<Pace a voi!>>. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: <<Perche siete turbati, e perche sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho>>. Dicendo questo, mostro loro le mani e i piedi. Ma poiche per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: <<Avete qui qualche cosa da mangiare?>>. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangio davanti a loro. Poi disse: <<Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mose, nei Profeti e nei Salmi>>. Allora apr`i loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: <<Cos`i sta scritto: il Cristo dovr`a patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io mandero su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in citt`a, finche non siate rivestiti di potenza dall'alto>>. Poi li condusse fuori verso Bet`ania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si stacco da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio.